Per uscire dalla crisi e contrastare l’illegalità occorre ripartire ed investire nel modello artigianale.
AGIPRESS – FIRENZE – Il 2020 ha messo in grande sofferenza il comparto della moda toscana, che ha fatto registrare cali di fatturato compresi tra il 35% e il 60%. A questo si aggiunge un’ulteriore previsione negativa per quanto riguarda la primavera/estate 2021, che dovrebbe chiudersi con perdite comprese tra il 50% ed il 70%. La fotografia arriva da CNA Federmoda Toscana, che lancia l’allarme per un settore messo in crisi anche dalle recenti inchieste sullo smaltimento rifiuti del comparto conciario di Santa Croce sull’Arno e traccia la linea da seguire per la ripartenza. “In Toscana sono 17.620 le imprese del tessile, abbigliamento e calzature “ spiega Bruno Tommassini, Presidente CNA Federmoda Toscana “ e di queste il 61% sono artigiane. Si tratta di un comparto strategico per l’economia regionale, ma stremato dalle ripercussioni economiche della pandemia in corso. Per questo motivo chiediamo alla Regione di attuare politiche ed iniziative che aiutino le micro e piccole imprese a crescere e che sappiano cogliere le differenze oggettive tra queste imprese e quelle di maggiori dimensioni”. Nello specifico CNA Federmoda Toscana chiede una strategia che affronti in modo incisivo alcune criticità come la difficoltà ad accedere ad incentivi e finanziamenti, le persistenti asimmetrie nell’accesso al credito, gli oneri amministrativi e burocratici elevati e complessi, ed infine gli scarsi investimenti in formazione sia per la classe imprenditoriale che per la mano d’opera.
Ad aggiungere ulteriori preoccupazioni ad uno scenario già critico ci sono state poi le recenti inchieste sullo smaltimento dei rifiuti nel comparto conciario di Santa Croce sull’Arno. Per l’associazione di categoria “non possiamo minimizzarne la portata e i danni ambientali che questa vicenda si porta dietro “ spiega Rossella Giannotti, presidente Federmoda CNA Pisa. – Tuttavia siamo convinti che la tutela della legalità , la qualità ambientale e l’etica del lavoro siano valori fondativi fortemente radicati nel nostro territorio, valori intorno ai quali sorgerà forte e chiara la volontà di rilancio e la fiducia nel futuro di tutta la nostra comunità . Mentre la magistratura sarà impegnata a fare piena luce sull’accaduto, alle istituzioni chiediamo di reagire non solo con la dovuta trasparenza ma anche con la compattezza e con la lungimiranza che sono necessarie in un momento cosଠcritico”.
Tra gli ulteriori punti da affrontare per rafforzare la filiera della moda toscana vi è infine la necessità di mettere tutti gli stakeholder intorno a un tavolo, per riscrivere seriamente le regole per tornare a competere con al centro il ˜giusto valore’ e non il ˜massimo ribasso’, per raggiungere il massimo profitto. In sostanza, è necessario mettere al centro l’essere umano con la dignità del lavoro intorno. Per evitare le conseguenze degli errori del passato il futuro non può che basarsi su uno sviluppo economico sostenibile, senza questa precondizione tutto il resto non può stare in piedi. AGIPRESS