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21 Maggio 2013

RICERCA – Al via a Pistoia il primo laboratorio per capire l’Alzheimer attraverso l’ambiente di vita

Uno dei primi test scientifici al mondo per studiare gli effetti dell’ambiente sulla demenza. Uno speciale laboratorio con un DNA teatrale in cui collaborano geriatri, psicologi e architetti degli atenei di Firenze e Roma

AGIPRESS “ Il primo laboratorio destinato a studiare scientificamente i diversi effetti dell’ambiente sulla demenza ha un DNA teatrale ed è stato appena installato, nel cuore di Pistoia, all’interno della Casa dell’Anziano di Monteoliveto, struttura della Curia gestita da un’omonima associazione civile, 25 i posti, 60 circa i pazienti assistiti.

In Italia e nel mondo è un terreno sostanzialmente inesplorato, deficit tanto più sorprendente quanto più l’incidenza dell’Alzheimer (già oltre 100 mila in Toscana) cresce ovunque con il progressivo invecchiamento della popolazione. Adesso un’equipe di geriatri, psicologi e architetti cercherà di stabilire le soluzioni spaziali e i parametri fisici di arredamento capaci di influire in positivo sulla demenza senile, contribuendo cosଠalla definizione di linee guida scientificamente inattaccabili.

Il progetto è stato annunciato dall’ideatore, il professor Giulio Masotti, presidente onorario della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia. Sarà presentato in dettaglio nei prossimi giorni a Pistoia (relatori i docenti di Tecnologie dell’Architettura all’Università di Firenze Romano Del Nord e Gianluca Darvo) nel corso del 4° Convegno Nazionale sui Centri Diurni Alzheimer (31 maggio- 1 giugno). Progetto e convegno sono promossi e totalmente finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia per volere del presidente Ivano Paci.

L’iniziativa nasce appunto all’Università di Firenze. Oltre ad Architettura collaborano le cattedre di Geriatria (dottor Enrico Mossello) e di Psicologia Generale (professoressa Maria Pia Viggiano). La realizzazione ha il supporto dell’Unità Ospedaliera di Geriatria di Pistoia e del centro di ricerca Tesis che, come noto, aggrega gli atenei di Firenze e Roma ‘La Sapienza’ nella ricerca sull’edilizia socio-sanitaria.

Il neuropsicologo David Simoni, che coordina lo studio al Centro di Monteoliveto, spiega che il laboratorio è composto da due ambienti identici e comunicanti (in tutto 30 mq), diversi solo nel colore delle pareti: bianco come controllo neutro, giallo e blu perché meglio riconosciuti e preferiti dal paziente demente. L’idea è che i pazienti scelgano dove collocarsi in base al colore. A questo punto si sostituiscono le pareti con altre di diverso colore per capire le reazioni positive o negative alla novità , quali colori riducono o meno l’ansia di fronte a un ambiente estraneo.

Tra i protagonisti spicca il Teatro Comunale di Firenze, fornitore di quinte e know how del laboratorio mutante. Della ditta Atir di Chiesina Uzzanese è invece lo speciale soffitto realizzato con telo Barrisol che permette un’illuminazione variabile e diffusa. Ora tutto è pronto: manca solo il via libera del Comitato etico della Asl pistoiese. Poi si andrà avanti fino al 2014.

Agipress

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