AGIPRESS – FIRENZE – Dalla sanificazione degli ambienti comuni alle assemblee online, passando per servizi come la raccolta rifiuti o la gestione della privacy: la pandemia non ha solo modificato le nostre vite e abitudini, ma anche altri aspetti della quotidianità , come la gestione dei condomini nei quali viviamo. Per non parlare poi di chi ha perso il lavoro, o è in cassa integrazione e si trova a dover far fronte ad una serie di costi ordinari, come la riscossione delle quote. Ne abbiamo parlato con Marco Suisola, professionista tra i più affermarti all’interno del settore delle amministrazioni condominiali, con il quale abbiamo affrontato anche il tema dell’ecobonus e delle opportunità che ne possono derivare, per i conomini.
Dott. Suisola, come si è configurata la gestione condominiale durante il lockdown? Ci sono state particolari criticità a Firenze, dovute alla convivenza forzata tra condomini?
Durante il lockdown siamo riusciti a garantire il servizio, lavorando sia in ufficio che in smart working. Non appena è stato possibile e consentito abbiamo ripreso a fare le assemblee, utilizzando piattaforme multimediali. Pensavo che questa modalità potesse creare disagi ai condomini, ma ho visto invece che è stato uno strumento gradito e sicuramente il futuro consentirà la possibilità di avere delle assemblee miste con condomini presenti fisicamente e condomini presenti telematicamente. Il periodo del lockdown ha messo a dura prova i condomini i quali sono diventati molto più sensibili sia per i rumori che al rispetto delle regole del civile convivenza (stillicidio dai balconi, oggetti e rifiuti sui pianerottoli). Numerose sono state le segnalazioni che abbiamo gestito in prima battuta parlando con i condomini interessanti in quanto riteniamo che la comunicazione sia uno degli strumenti più forti, efficaci ed anche risolutivi. Nel caso in cui non sia stato possibile abbiamo formulato delle comunicazioni scritti che solo in rari casi sono arrivate a delle vere e proprie diffide.
Cosa può fare chi ha perso il lavoro, o si trova in cassa integrazione a causa del Coronavirus e non riesce a far fronte al pagamento delle quote condominiali?
Sicuramente vi deve essere un immediato contatto tra il condomino in difficoltà e l’amministratore. Questo consente la gestione del pagamento delle quote concedendo una rateizzazione più agevolata che possa far fronte alla situazione di difficoltà dei condomini.
In che modo l’ecobonus 110% riguarderà i condomini? Pensa che servirà a dare una spinta ai lavori di ristrutturazione?
Siamo ancora in attesa dei decreti attuativi e delle linee guida, ma sicuramente potrà essere uno strumento potente e consentirà , con l’aiuto degli istituti di credito e finanziarie, ad effettuare lavori importanti che consentiranno una riqualificazione degli immobili ed una spinta sia all’ economia che al settore dell’edilizia. Sicuramene darà una forte spinta. La gestione di questi interventi sarà complessa, ma se si riuscirà a tracciare un iter collaudato e gestito da buoni professionisti il tutto sarà più semplice.
Come cambia il lavoro dell’amministratore, dopo il Covid-19? Pensa che ci sarà un maggior ricorso a nuovi servizi e a nuovi strumenti, soprattutto tecnologici?
Il lavoro dell’amministratore si sta evolvendo in continuazione. Pensare di effettuare le assemblee attraverso piattaforme telematiche, almeno un anno fa, sarebbe stato impensabile. Oggi gli amministratori più evoluti consentono una maggiore trasparenza nella gestione e la presenza di strumenti, come il numero verde per le urgenze, rappresentano gli elementi base per garantire un buon servizio. Sicuramente questa professione continuerà ad evolversi e rendere sempre più importante la figura dell’amministratore all’interno del condominio, il quale sarà un punto di riferimento per i condomini. Riflettiamo sul fatto che la casa, per gli italiani, è il bene più importante e diventa fondamentale trovare la soluzione giusta alla quale affidare un bene cosଠprezioso.
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