DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

8 Maggio 2020

Le cefalee e l’impatto sulla qualità della vita

Il 9 maggio si celebra la Giornata Nazionale del Mal di Testa, al via dirette quotidiane su facebook.

AGIPRESS – Il 9 maggio si celebra la Giornata Nazionale del Mal di Testa. Quest’anno a causa dell’emergenza Covid-19, le tre Società scientifiche di riferimento, SIN (Società Italiana di Neurologia), ANIRCEF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) e SISC (Società Italiana per lo Studio delle Cefalee) si mettono a disposizione dei pazienti attraverso una campagna di sensibilizzazione e informazione sui social. Da sabato 9 a venerdଠ15 maggio sulla nuova pagina Facebook Giornata Nazionale del Mal di Testa si potrà partecipare alle dirette quotidiane che vedranno gli esperti SIN, ANIRCEF e SISC fare chiarezza e rispondere ogni giorno sui principali quesiti legati alla patologia, dalla gestione dell’emicrania al tempo del Coronavirus ai fattori scatenanti da evitare in quarantena, dalla gestione della cefalea nel bambino alle possibilità diagnostiche fino ai nuovi e promettenti scenari terapeutici, dalla cefalea a grappolo alle problematiche diagnostiche. Gli utenti che seguiranno le dirette Facebook potranno partecipare sia con commenti, sia inviando domande durante l’evento a cui gli esperti risponderanno contestualmente all’interno della diretta.

Si stima che la cefalea, spesso chiamata mal di testa, colpisca 1 persona su 2 con episodi che si verificano almeno una volta l’anno (dati Organizzazione Mondiale della Sanità ) e il rapporto aumenta fino a 3 persone su 4 nella fascia di età tra i 18 e i 65 anni. La patologia riguarda anche le fasce più giovani della popolazione: oltre il 40% dei ragazzi è colpito da cefalea mentre 10 bambini su 100 soffrono di emicrania, una forma comune di cefalea primaria. “In Italia l’emicrania colpisce circa 6 milioni di persone, ossia il 12% della popolazione “ commenta il Prof. Gioacchino Tedeschi, Presidente della SIN “ Numeri importanti che non ci hanno fatto desistere quest’anno, malgrado l’emergenza Covid -19, dal voler cercare di colmare il bisogno di informazione legato a questa patologia per la quale una diagnosi precoce può davvero impattare positivamente sull’evoluzione della malattia, poiché evita importanti conseguenze quali la cronicizzazione del disturbo e l’abuso di farmaci. Iniziative come la Giornata del Mal di Testa servono proprio a informare il paziente – e i suoi familiari – per renderlo consapevole delle azioni da intraprendere per contrastare la malattia e non rimanerne schiacciato”.

Ancora oggi, purtroppo però, non si è ancora compreso, a livello istituzionale, l’impatto sulla qualità della vita di patologie cefaliche. “Il mal di testa è una patologia dolorosa e disabilitante – afferma il Prof. Elio Clemente Agostoni, Presidente ANIRCEF – In particolare, l’emicrania è stata identificata dall’OMS come la malattia che causa maggiore disabilità nella fascia di età tra 20 e 50 anni, ossia nel momento della vita in cui siamo più produttivi. A questo proposito, è in fase avanzata la realizzazione di progetti di legge portati avanti per far sଠche le forme più gravi di mal di testa vengano inserite nella categoria delle “patologie sociali” e che ai pazienti vengano riconosciuti diritti finora negati. Sono anni che ci battiamo per far comprendere, ai non addetti ai lavori, come il mal di testa sia una patologia spesso invalidante che comporta nei pazienti bisogni che non possono più essere ignorati”.

La XII Giornata del Mal di Testa rappresenta un’occasione importante per fare il punto sulle opportunità terapeutiche che offre oggi la medicina. “Le nuove terapie a base di anticorpi monoclonali che bloccano il CGRP o il suo recettore – commenta il Prof. Pierangelo Geppetti, Presidente SISC “ stanno facendo registrare importanti miglioramenti nella pratica clinica del trattamento dell’emicrania riducendo il numero di attacchi nella forma episodica e risultando efficace anche nelle forme più gravi come l’emicrania cronica e quella resistente ad altri farmaci usati in precedenza. Gli scarsissimi effetti collaterali rendono gli anticorpi particolarmente sicuri. Questi importanti progressi sono stati possibili grazie alla scoperta del meccanismo da cui si genera il dolore emicranico, frutto del lavoro incessante durato decenni da parte dei ricercatori anche italiani.”

LE CEFALEE – Esistono due grandi categorie: le cefalee primarie sono disturbi a se stanti non legati ad altre patologie e sono le più frequenti, mentre le cefalee secondarie dipendono da altre patologie, come, ad esempio, cefalea da trauma cranico e/o cervicale, da disturbi vascolari cerebrali (come l’ictus), da patologie del cranio non vascolari (come tumori cerebrali, ipertensione o ipotensione liquorale). A loro volta, le cefalee primarie comprendono l’emicrania, la cefalea di tipo tensivo, la cefalea a grappolo e si distinguono per la tipologia del dolore, l’intensità , la collocazione nella testa, la durata, la frequenza e gli altri sintomi concomitanti. L’emicrania si caratterizza per un dolore pulsante con intensità moderata-severa che, spesso, si localizza nella metà della testa e del volto. Il paziente non riesce a svolgere nessuna delle attività quotidiane perché ogni azione aggrava il dolore e, a volte (emicrania con aura), gli attacchi vengono preceduti da disturbi neurologici come, ad esempio, sintomi visivi. La crisi si manifesta solitamente insieme ad altri disturbi come vomito e intolleranza alla luce e ai rumori e può durare da alcune ore a 2-3 giorni. Due terzi dei pazienti emicranici sono donne.

La cefalea di tipo tensivo, invece, presenta una intensità lieve-moderata, di tipo gravativo o costrittivo (classico cerchio alla testa) della durata di alcuni minuti o ore o anche alcuni giorni, non aggravata dalle attività fisiche usuali e non associata, in genere, a nausea o vomito. È la forma più frequente di cefalea con una prevalenza di circa l’80%. Fattori di predisposizione genetica possono avere una certa influenza nello sviluppo della cefalea tensiva cosଠcome fattori ambientali tra cui lo stress, l’affaticamento, cattive posture o riduzione delle ore di sonno. Infine, la cefalea a grappolo provoca attacchi dolorosi più brevi (1-3 ore) molto intensi e lancinanti che si susseguono 1 o più volte al giorno per un periodo di tempo di circa 2 mesi (grappolo), alternati a periodi senza dolore. L’area interessata è quella oculare e, al contrario delle altre due forme, la cefalea a grappolo colpisce prevalentemente gli uomini. In genere gli episodi si ripetono ciclicamente con una cadenza stagionale o di 1/2 periodi all’anno.

Agipress

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