Riservati a chi ha avuto contatti con casi accertati o è tornato dalle zone a rischio negli ultimi 14 giorni.
AGIPRESS – FIRENZE – Continua l’emergenza Coronavirus, in Toscana attivo il numero unico aziendale riservato a chi ha avuto contatti con casi accertati o è tornato dalle zone a rischio negli ultimi 14 giorni. Questi i numeri delle tre aziende sanitarie: Asl Toscana centro (Firenze, Prato, Pistoia, Empoli): 055 5454777, Asl Toscana nord ovest (Pisa, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Viareggio): 050 954444, Asl Toscana sud est (Arezzo, Grosseto, Siena): 800 579579. Resta in funzione nel Centro di ascolto dell’assessorato il numero verde regionale, al quale rispondono operatori adeguatamente formati. Il servizio fornisce orientamento e indicazioni sui percorsi e le iniziative individuate dalla Regione sul tema del Coronavirus. Il numero verde a cui il cittadino può rivolgersi è 800.556060, opzione 1, attivo dal lunedଠal venerdà¬, dalle ore 9 alle ore 15. Una nuova ordinanza regionale che prevede all’ingresso dei pronto soccorso percorsi dedicati per i pazienti che manifestano febbre, tosse o sintomi respiratori. Un appello ai cittadini a limitare quanto più possibile l’accesso alle strutture sanitarie. Una lettera a tutti i medici di famiglia, perché gestiscano al meglio la comunicazione con i pazienti, per evitare che utilizzino i numeri delle aziende in maniera impropria. Un incremento della sanificazione delle strutture sanitarie, soprattutto dei luoghi più affollati. Le misure sono state illustrate oggi pomeriggio, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a conclusione della riunione di stamani in Palazzo Strozzi Sacrati tra il presidente Enrico Rossi, l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, i direttori generali delle aziende sanitarie toscane e una parte della task force regionale. Alla conferenza stampa erano presenti oltre a Rossi e Saccardi, il dottor Mauro Ruggeri, rappresentante dei medici di medicina generale nella task force regionale, il dottor Simone Magazzini, responsabile del pronto soccorso dell’ospedale di Prato, la dottoressa Grazia Luchini, direttore sanitario della Aou Pisana, il dottor Gian Maria Rossolini, responsabile del laboratorio di virologia e microbiologia di Careggi. Il presidente Rossi ha voluto aprire la conferenza stampa con un appello ai giornalisti: “La sanità toscana è in grado di reagire all’emergenza. Non stiamo nascondendo nulla, i casi emersi finora sono risultati negativi. Se dovesse emergere un caso positivo, lo renderemo noto. Stiamo cercando di mettere in atto misure proporzionate ed eventualmente progressive. Ci fidiamo degli organi dello Stato: Istituto superiore di sanità , Protezione civile, Ministero della salute. Fin qui abbiamo fatto tutto quello che potevamo, applicando al meglio le direttive del Ministero. Se dovesse verificarsi un caso, adotteremo le misure indicate dal Ministero”.
NON INTASARE I NUMERI ASL – A proposito dei numeri di telefono, Rossi ha ricordato che sono uno per ogni Asl, ma sono riservati a chi ha avuto contatti con persone risultate positive al virus, e a coloro rientrati dalle aree a rischio negli ultimi 14 giorni. In base alle ordinanze ministeriale e regionale, se queste persone non chiamano commettono reato. In seguito alla chiamata, la Asl può fare sorveglianza attiva. “Questi numeri – ha chiarito Rossi – devono essere riservati alle persone previste dall’ordinanza. Se queste chiamano, devono poter trovare libero.
APPELLO AI CITTADINI – “Allo scopo di tutelare al meglio la salute dei cittadini e di tutte le persone presenti in Toscana – ha detto il presidente Rossi – raccomandiamo a coloro che manifestano sintomi come febbre, tosse, sintomi influenzali e di malattie respiratorie acute, di limitare per quanto possibile le visite ai degenti nelle strutture ospedaliere e in genere l’accesso ai centri sanitari affollati come pronto soccorso, ambulatori specialistici e di medicina generale; quando ciò non rappresenti un pregiudizio alla cura. In ogni caso prima di recarsi in tali luoghi si consiglia il consulto telefonico con il proprio medico di riferimento”.
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