Il tasso di disoccupazione dal 7,8 all’8,7%. Quello giovanile al 33,4%, comunque meglio della media nazionale (40%). Cresce il numero di chi non studia né lavora (neet). Segnali di recupero per gli impieghi al femminile
AGIPRESS – FIRENZE “ Un anno ancora fatto ancora di ombre, ma anche di qualche luce. Questo in estrema sintesi l’andamento del mercato del lavoro in Toscana secondo i dati Istat elaborati dall’Osservatorio regionale. Se, da una parte, la recessione condiziona ancora negativamente il mercato, con un calo di occupati pari a circa 4 mila unità , un aumento di circa 16 mila disoccupati ed un tasso di disoccupazione che passa dall’7,8 all’8,7%, nel secondo semestre si registrano tuttavia segnali di recupero che confermano la sostanziale capacità di tenuta della Toscana, soprattutto se rapportata all’andamento della produzione e ai risultati del mercato del lavoro nel Paese o delle altre regioni del centro nord. Dal 2008, anni di inizio della crisi, sono stati persi fino ad oggi 22.000 posti di lavoro.
Contrazione contenuta – La contrazione avrebbe potuto essere ben maggiore se l’occupazione avesse seguito l’andamento della produzione, quindi mantenendo invariato il prodotto per addetto: in tal caso avremmo oggi circa 95.000 occupati in meno. Tutto questo è dovuto, essenzialmente, all’intervento diffuso della Cassa integrazione in deroga e ad un più esteso ricorso al part-time (in gran parte involontario). Ma anche a fenomeni positivi in più comparti che hanno fatto della Toscana la Regione con i migliori risultati sul fronte delle esportazioni. Nel complesso la Toscana conferma, nel biennio 2012-2013, una discreta capacità di tenuta, con una flessione dell’occupazione decisamente inferiore rispetto a quella rilevata in tutte le maggiori regioni del centro-nord (al pari della Lombardia). La Toscana è sostanzialmente allineata al tasso di occupazione 15-64 anni europeo, mentre ha un livello più basso nel tasso di disoccupazione. Assai più sfavorevole rimane la posizione dell’Italia, per entrambi gli indicatori.
I giovani – La domanda di lavoro in contrazione ha sensibilmente ridotto le possibilità di ingresso nel mercato del lavoro delle giovani generazioni. In Toscana il tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni nel 2013 è risultato pari al 33,4%, inferiore al 40,0% medio italiano ma comunque su livelli rilevanti. Il divario negativo dalla media europea “ dieci punti percentuali inferiore al dato toscano – è in questo caso notevole. Dall’inizio della crisi, l’occupazione giovanile nella più ampia fascia dei 15-29 anni, dove il tasso di disoccupazione del 2013 è al 21,9, si è ridotta di circa 52.000 unità . Le criticità per i giovani derivano in primo luogo dalla riduzione secca delle assunzioni, che blocca il passaggio dal sistema istruzione-formazione al mercato del lavoro, aggravato dalla debole interazione tra mondo della scuola e lavoro.
Neet al 20% – Si è accentuato il fenomeno dei cosiddetti Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, che nella regione sono saliti nel 2013 al 20% dal 13% del 2008. In valori assoluti 101.000 persone nella fascia 15-29 anni, rispetto ai 66.000 del 2008. Il 41% di essi è disoccupati (attivo nella ricerca di un lavoro) e il 59% inattivo (scoraggiato, in attesa ecc.). Il 55% è composto da giovani donne, il 45% da maschi.
Le donne in recupero – Nel 2013 l’occupazione femminile ha manifestato segnali di recupero, contrariamente a quella maschile, riducendo quindi un gap di genere che però resta ancora elevato. Diversamente da quanto emerso nelle altre regioni, in Toscana il tasso di occupazione delle donne è aumentato, passando al 56,4% dal 55,4 del 2012. L’aumento delle forze di lavoro e della partecipazione al mercato del lavoro ha però determinato anche un incremento del tasso di disoccupazione di circa mezzo punto percentuale, salendo cioè al 10,1% dal 9,5% del 2012. In sostanza, l’aumento dell’offerta di lavoro non è stato assorbito totalmente da una domanda ancora su livelli modesti, seppure in ripresa. Nel complesso la Toscana ha accentuato la differenza positiva dai valori della media nazionale, e la disoccupazione femminile risulta di sotto della media UE. Il tasso di occupazione delle donne toscane resta però ancora inferiore a quello europeo.
Cassa integrazione – La cassa integrazione nell’anno passato ha svolto un ruolo fondamentale per contenere gli effetti della caduta della domanda di lavoro. Nel 2013 in Toscana, secondo i dati Inps, sono state autorizzate 55 milioni e 600 mila ore di Cig con un incremento del +3,2% sul 2012. In termini di lavoratori equivalenti, le ore autorizzate sono state pari a 32.700 posti di lavoro full time.
Agipress