Uno strumento, unico nel suo genere, che contiene dati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, relativi al patrimonio nazionale di edilizia residenziale pubblica
AGIPRESS – FIRENZE – Sono quasi un milione e mezzo gli italiani che vivono in un alloggio di edilizia residenziale pubblica (1,4 milioni). Tra questi, il 18,6 per cento delle famiglie presenta una morosità relativa ai canoni di affitto superiore a 12 mesi. Questo conferma l’utilità di quanto già richiesto in via ufficiale da Federcasa al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in merito alla imminente introduzione del reddito di cittadinanza, ipotizzando l’introduzione di una norma per la quale il reddito di cittadinanza erogato a soggetti che vivono in un alloggio di edilizia residenziale pubblica e risultino morosi per canone e servizi, sia decurtato di quanto dovuto agli Enti gestori e che sia possibile un prelievo alla fonte per i canoni d’affitto.
Riguardo agli alloggi, invece, sono 790 mila quelli inseriti all’interno del sistema Erp. Questi e molti altri dati sono stati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, al fine di istituire l’Osservatorio permanente dell’edilizia residenziale pubblica italiana. Federcasa è il primo ente ad avere a disposizione un prospetto dettagliato sul mondo Erp nel nostro Paese, con un rilevamento già concluso relativo a dati del 2016. Si tratta di un lavoro frutto della stretta collaborazione tra la Federazione per le case popolari e i propri associati e rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, in grado di misurare ed analizzare l’attività dei vari enti, al fine di poter interloquire, con sempre maggior autorevolezza, a livello istituzionale, ed intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico, per orientare positivamente le politiche di settore.
I dati sono stati raccolti attraverso un censimento di 70 aziende casa, associate a Federcasa, su un totale di 80, ed hanno messo in evidenza la capacità del sistema di rispondere al bisogno abitativo delle fasce povere della popolazione, unita alla capacità di integrare la dimensione economica con quella sociale, con ricadute importanti in termini di minore degrado progressivo del bene comune, di prevenzione di situazioni di morosità e inadempienza e contenimento dello stock del patrimonio sfitto. All’interno dell’attuale ciclo recessivo dell’edilizia, i risultati emersi dal monitoraggio dell’attività , legata alle nuove costruzioni e al recupero del patrimonio in gestione, concorrono ad attribuire agli enti associati un ruolo cardine nel sistema Paese. Gli alloggi Erp censiti ammontano a 644.044 unità . Di questi l’88,8 per cento è locato regolarmente, mentre il restante 11,2 per cento riguarda alloggi occupati in modo abusivo e alloggi sfitti. Riguardo questi ultimi, il 60 per cento è sfitto perché in ristrutturazione e/o in mobilità , il 20 per cento perché in attesa di assegnazione da parte del Comune di riferimento, mentre un restante 20 per cento riguarda alloggi di risulta non assegnabili perché inadeguati.
Dai dati dell’Osservatorio si nota poi che il 71,2 per cento degli alloggi Erp gestiti sono di proprietà degli enti/aziende casa. A questi si aggiunge poi una quota pari al 24 per cento, di proprietà diretta dei Comuni. Infine, il 75,7 per cento delle abitazioni assegnate nel 2016 proviene dal riassetto di singoli alloggi e ripristino di alloggi di risulta sfitti, mentre il 7,9 per cento proviene da interventi di nuova costruzione. Il restante 6,7 per cento proviene infine dal rilascio di alloggi dovuto alla decadenza. “Lo strumento messo a punto da Federcasa viene a colmare un vuoto informativo e si pone a servizio delle istituzioni per orientare le politiche di settore. “ dichiara Luca Dondi, amministratore delegato Nomisma – Non si può fare programmazione senza conoscere lo stock di abitazioni a disposizione, le problematiche di tipo gestionale e il target di utenza a cui la programmazione statale prima e quella regionale poi si rivolge”. “Siamo orgogliosi “ dice Luca Talluri, presidente di Federcasa – che Federcasa abbia il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia Sociale. Siamo ovviamente disponibili a metterlo a sistema per il Mit e le Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”.
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