L’esecutivo rassicura sulla strategicità del settore ma l’ad di Finmeccanica (proprietaria del gruppo ferrotranviario) conferma di voler dismettere l’intero settore dei trasporti. Le Rsu chiedono un incontro urgente: “Ci era stato promesso entro la fine di gennaio”

AGIPRESS “ PISTOIA – AnsaldoBreda è “un bene della nazione”, come ebbe a dire il sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti a Roma il 14 gennaio scorso, o deve essere dismessa, come a più riprese ha confermato l’Ad di Finmeccanica, Alessandro Pansa? Se lo chiedono ma lo chiedono soprattutto al governo i rappresentanti sindacali, che hanno convocato una conferenza stampa questa mattina, davanti ai cancelli dello stabilimento principale del gruppo controllato da Finmeccanica, a Pistoia (gli altri tre sono a Napoli, Reggio Calabria e Palermo). “La promessa di un incontro entro la fine di questo mese era stata chiara “ hanno detto gli esponenti delle Rsu -. Gennaio sta finendo e ancora non abbiamo avuto nessuna convocazione. Chiediamo una data certa e in quella occasione un pronunciamentio preciso da parte dell’esecutivo”. Pronunciamento che negli ultimi tempi sembrava essere arrivato da più esponenti, non solo il sottosegretario De Vincenti ma anche il ministro Flavio Zanonato, in una recente visita a Pistoia, e lo stesso premier Enrico Letta. Rassicurazioni che però non trovano un impegno preciso dell’esecutivo per il rilancio del settore ferrotranviario in Italia. “Il governo dica cosa vuol fare, anche la tesi più brutale, cioé la vendita di AnsaldoBreda”, sottolineano ancora i sindacati, che all’ipotesi continuano ovviamente a opporsi. Non in nome di politiche “assistenzialiste”, precisano, ma perché tutti i grandi Paesi industriali scommettono sulla strategicità del settore. “Perché l’Italia non lo fa? Oltretutto “ spiegano ancora i sindacati “ vendere AnsaldoBreda non sarebbe sufficiente a ripianare i debiti di Finmeccanica. Non si tratterebbe di un’operazione industriale bensଠsolo speculativa e finanziaria”.

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