Firmato un protocollo tra Prefettura di Firenze, Regione Toscana, AIMA Firenze e associazione Penelope.
AGIPRESS – FIRENZE – Un sistema gps per ricercare le persone affette da demenza e rendere più facili le attività di ricerca e di soccorso in caso di smarrimento. Per questo la Prefettura di Firenze, in attuazione delle direttive ministeriali, ha lanciato un “Piano di intervento coordinato per la ricerca e il soccorso delle persone affette da patologie neurodegenerative“, che coinvolge anche Regione Toscana, Associazione AIMA Firenze (Associazione italiana malattia di Alzheimer), e Associazione Penelope onlus, sezione territoriale Toscana. Stamani nella sede della Prefettura di Firenze è stato firmato un protocollo di collaborazione per l’attuazione di questo piano: a siglarlo, l’assessore regionale al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi, il prefetto Alessio Giuffrida, il presidente di AIMA Manlio Matera e la presidente dell’associazione Penelope Emanuela Zuccagnoli. All’iniziativa ha voluto essere presente il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, prefetto Vittorio Piscicelli, che fin dall’inizio ha pienamente condiviso l’impostazione e il contenuto del progetto. “L’Alzheimer – ha sottolineato l’assessore (vai sotto al video) – è un’emergenza vera con ricadute sociali enormi perchè coinvolge pazienti e famiglie, quella di oggi è una bellissima iniziativa che sicuramente darà un contributo di sicurezza e sostegno maggiore alle famiglie che possono essere in più occasioni preoccupate per il proprio familiare malato. Come Regione Toscana – aggiunge – diffonderemo l’iniziativa e continueremo a collaborare con AIMA per offrire un sempre maggiore supporto al percorso di presa in carico delle persone affette da questa terribile malattia”. “Prevediamo di distribuire un centinaio di apparecchi gps – ha detto Manlio Matera, presidente di Aima capofila del progetto – per quelle situazioni che saranno considerati idonee, si tratta di un ulteriore tassello che AIMA aggiunge all’azione più complessiva di supporto alle famiglie dei malati di Alzheimer attraverso la rete dei centri di ascolto dislocati in tutta la Toscana”.
IL DISPOSITIVO di geolocalizzazione consentirà di individuare la loro posizione e di fornire le informazioni necessarie per il loro ritrovamento. Lo strumento sarà consegnato gratuitamente alle famiglie del malato, alle quali resterà solo il costo di attivazione della scheda SIM per la trasmissione dei dati. Quando il malato scompare i suoi familiari si potranno mettere in contatto con il centro di monitoraggio attivo 24 ore che localizzerà la persona, contattando le forze di polizia (112 o 113). A rintraccio avvenuto, la forza di polizia provvede a riaffidare il malato ai familiari o al personale assistente. Se necessita di soccorso sanitario, viene attivato il 118 o l’azienda sanitaria. Il protocollo definisce anche i ruoli operativi degli enti firmatari: la Prefettura avrà il compito di raccordare le diverse componenti della rete di ricerca, la Regione Toscana di divulgare il progetto di geolocalizzazione sul territorio regionale, l’AIMA di acquistare il gps, individuare il soggetto che svolgerà la funzione di centro di monitoraggio e di offrire tutela e sostegno alle famiglie delle persone con deficit cognitivo e comportamentale che allontanandosi da casa potrebbero mettere in pericolo la propria incolumità . Numerosi gli episodi che si sono già verificati.
Le ricerche epidemiologiche sulla diffusione di questa patologia stimano in Toscana sono circa 86mila casi di demenza , tra i quali i malati di Alzheimer sono circa 47mila (il 55%). In provincia di Firenze si calcolano 23mila persone affette da demenza, di cui 13mila da Alzheimer (nel solo comune di Firenze, rispettivamente 9mila e 5mila). Fin dall’inizio della diagnosi, le famiglie hanno bisogno di aiuto e di sostegno. Il disorientamento spazio – temporale di cui soffre il malato rende ancor più facile che la possibilità che si perda. Per questo, è necessaria un’attenta sorveglianza nei suoi spostamenti fuori dall’ambiente domestico, cosa che ne limita anche la sfera di libertà . L’uso di un dispositivo geo – localizzatore permette di prevenire la scomparsa, preservando anche l’autonomia personale, e di ridurre i casi di falso allarme e il dispiego di uomini e mezzi delle forze di polizia, dei vigili del fuoco e della protezione civile che nelle operazioni di ricerca intervengono in molti casi con unità cinofile ed elicotteri.
La Regione Toscana si impegna a divulgare il progetto di geolocalizzazione su tutto il territorio regionale, coinvolgere Asl e Zone distretto/Società della salute, favorire la collaborazione al progetto da parte del Servizio sanitario. L’Aima individuerà i modelli di geolocalizzazione più rispondenti alle necessità e il soggetto che svolgerà la funzione di Centro di monitoraggio, e consegnerà alle famiglie dei malati, individuate dai Centri di Ascolto Alzheimer, i dispositivi. L’associazione Penelope onlus fornirà il supporto psicologico e l’assistenza legale alle famiglie delle persone scomparse.
Agipress