Aperture straordinarie del rifugio voluto da Mussolini, nel parco di Villa Ada
AGIPRESS – ROMA – Ad un anno dalla sua inaugurazione il bunker antiaereo di Villa Ada, all’interno del grande parco romano, è sempre più meta di turisti e studenti. L’associazione Roma Sotterranea, che dopo avere eseguito il restauro organizza le visite al sito, annuncia una serie di visite straordinarie per il 25 aprile, 1 maggio, 21 maggio, 2 giugno, 18 giugno e 16 luglio, giornate nelle quali la struttura sarà aperta dalle 14 alle 19 senza necessità di prenotazione. Sebbene non sia stato trovato alcun documento attestante la data di realizzazione, questa viene realisticamente fissata intorno agli anni 1940-1941. Il bunker sorge a circa 350 metri dalla villa nella quale risiedevano il sovrano Vittorio Emanuele e la moglie Elena. Scavato all’interno del banco tufaceo di una collina, poteva accogliere al suo interno le autovetture con le quali gli ospiti lo raggiungevano in 2-3 minuti, attraverso una stradina a tornanti.
“Il bunker, la cui pianta è a forma di ˜ciambella’, era difeso da un portone massiccio a due battenti, che abbiamo accuratamente restaurato e che ancora oggi protegge i locali che ospitavano i reali. Si tratta di una porta che potremmo definire indistruttibile, costituita da due ante in ferro riempite di cemento, del peso di 1.800 kg l’una “ racconta Roberta Tessari, responsabile del restauro “. Il rifugio era pensato per proteggere la famiglia reale anche da attacchi chimici. Il funzionamento del sistema di areazione, piuttosto ingegnoso per l’epoca, era garantito dalla presenza di una dinamo, che in assenza di elettricità in seguito a black-out, veniva attivata da una bicicletta posizionata nel bunker. Poco o nulla rimane invece degli arredi dell’epoca, comunque essenziali, sostituiti oggi da suppellettili coeve. Per il restauro dei bagni abbiamo utilizzato sanitari della stessa azienda ceramica, Sbordoni, che all’epoca era fornitrice ufficiale della real casa”. Ed è stata proprio Sbordoni, marchio fondato nel lontano 1910 a Civita Castellana, a fornire gratuitamente i pezzi andati distrutti. Gli interventi di restauro, assegnati all’associazione Roma Sotterranea, si sono svolti sotto la supervisione della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali.
“Il restauro del bunker antiaereo della famiglia Savoia è avvenuto grazie alla passione di 48 volontari dell’associazione Roma Sotterranea, che hanno lavorato per cinque mesi per circa 3 mila ore. Il sito era nel più totale abbandono e vandalizzato “ prosegue la restauratrice “. Abbiamo da subito ripulito la strada per raggiungerlo, che nel corso degli anni era stata anche invasa dalla vegetazione. Quindi, con guanti, attrezzi e torce, abbiamo varcato l’ingresso del bunker e ci siamo guardati a fatica intorno. Un lavoro arduo, svolto al buio per assenza di energia elettrica, ma che una volta ultimato ci ha riempito di soddisfazione. La struttura, voluta da Mussolini proprio nel cuore di Villa Ada, è completamente mimetizzata tra gli alberi, protetta dall’alto, sulla sommità della collina, da lastroni di cemento armato, ed è accessibile, caso raro per un rifugio, anche con le autovetture”.
La struttura disponeva di un impianto citofonico, che consentiva di comunicare con la villa, di una camera ad alta pressione dotata di un sistema di filtri per la depurazione e il ricambio dell’aria, di un avanzato impianto di depurazione delle acque nere, di un ricovero per gli automezzi. Il bunker era dotato di una via di fuga secondaria, attraverso una scala a chiocciola di quaranta gradini.
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