Le azioni previste: far emergere le imprese e il lavoro irregolare, supportare le istituzioni locali, realizzare un Centro multilingue per la diffusione della cultura della legalità , adottare interventi di riqualificazione urbanistica
AGIPRESS – FIRENZE – Un Piano straordinario di primi interventi dopo la morte di sette cinesi in un capannone andato in fiamme, avvenuta il primo dicembre scorso a Prato. Lo ha deciso la Giunta regionale toscana, su proposta del presidente Enrico Rossi, insieme agli assessori Marroni, Allocca e Marson. “Il Piano “ specifica una nota della Regione – conterrà azioni per l’emersione delle imprese e del lavoro, supporto alle istituzioni locali, la realizzazione di un Centro multilingue per la diffusione della cultura della legalità e interventi di riqualificazione urbanistica”.
Il primo e principale punto del Piano straordinario riguarda gli interventi di potenziamento delle attività di controllo e vigilanza in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, individuando entro il 15 gennaio le azioni concrete da intraprendere, i tempi e le risorse, anche di personale aggiuntivo, necessarie per attuarle. E’ già stato accertato che si potrà procedere con assunzioni di tecnici della prevenzione da graduatorie già attive impegnando tutte le Asl dell’area vasta centrale nella costruzione della nuova squadra, la cui attività va collegata al fenomeno del sommerso.
L’aggancio normativo su cui far leva per contrastare un fenomeno complesso e avviare un percorso che deve essere anche di emersione e legalizzazione è, secondo il presidente della Regione Toscana, l’articolo 18 della legge Turco-Napolitano, che parla di ‘Soggiorno per motivi di protezione sociale’, quando siano accertate situazioni di violenza o di grave sfruttamento nei confronti di uno straniero, ed emergano concreti pericoli per la sua incolumità . Il questore, anche su proposta del Procuratore della Repubblica, o con il suo parere favorevole, in tal caso rilascia uno speciale permesso di soggiorno (di sei mesi estendibile a un anno) per consentire allo straniero di sottrarsi alla violenza e ai condizionamenti dell’organizzazione criminale e di partecipare ad un programma di assistenza ed integrazione sociale. “Proprio questo articolo – ha sottolineato Rossi – deve essere uno dei pilastri su cui fare l’accordo impostato con il Ministero degli Interni“.
Gli altri punti in cui si articola il piano riguardano gli interventi per promuovere il coordinamento e le intese con le diverse istituzioni e le associazioni di categoria, soprattutto per ciò che concerne “la tracciabilità dei prodotti” e “la responsabilità etica dell’industria”. Dovranno essere definiti anche interventi di supporto alle istituzioni locali per promuovere azioni di accompagnamento per le situazioni di difficoltà che possano scaturire dalle attività di sequestro e chiusura di immobili adibiti anche a dormitori abusivi, e quelli per favorire le politiche di integrazione, la diffusione della cultura della legalità e del diritto di cittadinanza.
Un ulteriore aspetto del piano straordinario riguarda la riqualificazione urbanistica delle aree produttive anche attraverso interventi di riorganizzazione funzionale degli spazi e delle strutture produttive nonché delle connesse strutture di servizio. “Si potrebbe – conclude il presidente – obbligare i proprietari dei capannoni a risistemarli, pena la chiusura, realizzando anche strutture di alloggio temporaneo e sicuro. Cosଠfacendo otterremmo in un colpo solo un incivilimento della situazione”.
Agipress