Fu istituita dall’Onu dieci anni fa. L’importanza fondamentale di questi territori. I grandi svantaggi e le enormi difficoltà che incontra chi ci vive
AGIPRESS “ ROMA – Si celebra oggi, mercoledଠ11 novembre, la giornata internazionale della montagna, dieci anni dopo la sua istituzione, nel 2003. A designarla fu l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, sulla scia del successo dell’Anno internazionale della montagna dell’Onu, indetto l’anno prima, del 2002. Questo appuntamento, che ha perso la sua iniziale risonanza a causa delle crescenti difficoltà del vivere in montagna e con la scarsa disponibilità di fondi destinati un po’ dovunque alle zone alte, cerca di rilanciarsi con un ricco programma di eventi, mostre e manifestazioni, allestisti in Italia da appassionati, enti e studiosi, un un anno del tutto particolare per il nostro Paese, ovvero il 150esimo dalla fondazione del Cai, l’associazione più longeva dai tempi dell’unità d’Italia. L’occasione è ghiotta per puntare le attenzioni sulle tante meraviglie paesaggistiche dei territori montani ma anche sui tanti problemi che affliggono questi territori. Colpiti da un crescente spopolamento e dalla difficoltà di mantenere i servizi alla cittadinanza, dai trasporti alla scuola alla sanità , oltre alle crescenti difficoltà ambientali, frane, valanghe, cambiamenti di clima.
Le montagne forniscono il 60 per cento delle risorse di acqua dolce mondiali, nonostante coprano solo il 12 per cento della superficie terrestre. Le foreste di montagna incidono fortemente sulla quantità e sulla qualità dell’approvvigionamento idrico delle comunità e delle industrie delle zone montane ma anche di quelle delle zone pianeggianti. Le Nazioni Unite ci ricordano che le zone montane sono il serbatoio del mondo, visto che provvedono acqua dolce per oltre metà dell’umanità , sia per l’irrigazione, sia per l’approvvigionamento idrico. La disponibilità di acqua e di grandi dislivelli fanno sଠche siano soprattutto le regioni montuose a fornire l’energia idroelettrica.
In montagna vivono 850 milioni di persone, il 12% circa della popolazione mondiale. Questi popoli hanno imparato a sopravvivere in un ambiente più avaro della pianura e della collina, più difficile, affrontando i pericoli naturali e sviluppando un uso sostenibile del loro territorio. Sono tra l’altro originarie di zone montane alcune delle più importanti piante che sfamano l’umanità : mais, pomodoro, patate, orzo, mele, tè e caffè.
Insomma la montagna è in crisi ma resta fondamentale per l’ecosistema mondiale. Sarà bene non dimenticarselo.
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