56 dissesti e oltre 7 milioni di euro da recuperare per la viabilità . Richiesto lo stato di calamità
AGIPRESS “ Una mappa delle frane nel circondario fiorentino che sembra di un bollettino di guerra, quella consegnata dall’Assessore Gamannossi al Governo per richiedere lo stato di calamità . Nel Valdarno è collocato il comune che ha subito il maggior numero di smottamenti: Reggello, con otto frane. Due le frane a Incisa, una a Figline. Otto frane per il Circondario Empolese Valdelsa. Sette frane registrate a Greve in Chianti, due a San Casciano, una a Impruneta. Quattro distacchi di terreno hanno colpito Palazzuolo Sul Senio, tre Borgo San Lorenzo, stesso numero anche per Firenzuola e Vicchio. Una a Vaglia, Barberino e a San Godenzo. Tre frane a Londa, due a Pelago. Due frane a ”’Bagno a Ripoli”’, una frana a ”’Sesto Fiorentino”’ e ”’Scandicci”’. La lettera al Governo è stata firmata dall’assessore Gamannossi, insieme agli assessori all’Ambiente Renzo Crescioli e alla Protezione civile Stefano Giorgetti. “Le nostre preoccupazioni – srivono i tre assessori – derivano dalla consapevolezza che interi paesi della provincia non possono essere raggiunti perché la viabilità maggiormente utilizzata risulta interrotta. Sono aumentati i disagi per la popolazione”, che coinvolgo numerose aziende che operano nel territorio e che usano principalmente, per la loro attività , il trasporto su gomma. L’appello della Provincia è rivolto anche al Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, all’Assessore ai Trasporti e Ifrastrutture, Vincenzo Ceccarelli e all’Assessore all’Ambiente, Energia e Difesa del Suolo, Annarita Bramerini. “Siamo a chiedere – scrivono i tre assessori provinciali – un’attivazione da parte della Regione nei confronti del Governo”. Nel caso in cui la Regione abbia già avviato l’iter con il Governo centrale “diamo il nostro più completo sostegno”. Intensa discussione è stata fatta anche in Consiglio regionale su questo delicatissimo argomento che colpisce le popolazioni montane, già messe a dura prova dalla collocazione geografica e quindi dalla inadeguatezza delle infrastrutture.
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