DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

29 Ottobre 2017

Astronomia e Arte contemporanea si incontrano in “Noi siamo la galassia del futuro”

Con l’obiettivo di narrare i fenomeni cosmologici attraverso scenari intrecciati tra arte, astronomia e architettura.

AGIPRESS – FIRENZE – Una serie di installazioni di arte contemporanea e un dialogo con l’Astronomia: questo il filo conduttore degli incontri che si sono svolti nei locali della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze dal 27 al 29 ottobre. “Noi siamo la galassia del futuro“: questo il tema a cui si è ispirata la curatrice, l’architetto Beth Vermeer, fondatrice di Design of the Universe, che ha riunito tre coppie di protagonisti, ciascuna composta da un artista e un astronomo, per proporre un uso nuovo e originale anche del Planetario. La Fondazione Scienza e Tecnica, custode di un Museo che documenta l’eccellenza della formazione e della produttività tecnico-scientifica toscana tra Ottocento e Novecento, è, infatti, depositaria anche di un versatile Planetario digitale, che è in funzione da poche settimane, grazie al munifico supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Nel Planetario, si sono svolte le conferenze tenute da astronomi professionisti, mentre negli altri locali della Fondazione, le installazioni artistiche sono state poste accanto ai reperti storici delle collezioni dell’antico Istituto Tecnico Toscano. L’obiettivo di narrare i fenomeni cosmologici attraverso scenari intrecciati tra arte, astronomia e architettura, nasce dalla volontà di mostrare come le contaminazioni tra la scienza e le arti, ormai praticate in svariati settori, possano contribuire ad una lettura trasversale dell’universo. “Il dialogo tra i saperi”, afferma Donatella Lippi, Presidente della Fondazione, “costituisce il punto di forza di una istituzione come la Fondazione Scienza e Tecnica, le cui collezioni rappresentano l’incontro tra sapere e saper fare, che caratterizzava la «piccola scienza» ottocentesca. Per i ragazzi di oggi, questa prospettiva trasversale è un esempio formativo importante”.

Agipress

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