DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

13 Febbraio 2017

Giorno del Ricordo, seduta solenne Consiglio Regionale della Toscana

Dedicata alla memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe

AGIPRESS – FIRENZE – “L’istituzione del Giorno del Ricordo è stata un atto di giustizia dopo i prolungati silenzi su questa vicenda, un atto dovuto alle vittime ed i loro familiari, privati per troppo tempo del riconoscimento pubblico e dell’attenzione dovuta alla tragedia del proprio passato”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in apertura del suo intervento alla seduta solenne del Consiglio regionale. “E’ un riconoscimento al dolore ed alle sofferenza di chi perse la vita o vide tagliate le proprie radici, sradicati dalle proprie case e dal proprio mondo “ ha aggiunto il presidente – Guardati con sospetto e diffidenza, conobbero spesso un paese ingrato ed un’opinione pubblica distante a volte ostile. Oggi siamo chiamati al risarcimento”. Oltre il ricordo e la conservazione della memoria, a suo parere, quei fatti impongono una riflessione, utile anche per il presente. “Leggiamo in questa tragedia la dissoluzione della tradizione civile dell’Europa “ ha osservato “ di quella cultura universale e del progresso della scienza e della tecnica, che potevano fare del continente un laboratorio di diritti. Tutto questo non avvenne. Ci fu invece regresso, morte”. “Oggi ci stringiamo in piena solidarietà con coloro che furono esuli e vittime. Più di 400mila furono costretti a lasciare le loro terre e tanti, tantissimi, furono gettati vivi nelle foibe. Ritengo che la storia renda finalmente ragione di quello che accadde, senza più le coltri che l’ideologia ha, purtroppo, condizionato”. Cosଠil presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani.

“Ci tenevamo ad essere presenti anche noi all’assemblea solenne” – afferma Luca Belloni Responsabile Progetti e Sviluppo della cooperativa Multicons che plaude all’iniziativa del Consiglio Regionale. “Un’iniziativa – aggiunge – tesa a conservare e rinnovare la memoria di tutte la vittime delle foibe e delle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare le loro case e la loro terra”. “Questi drammatici avvenimenti – chiude Belloni – dovrebbero essere radicati nella nostra memoria e servirci da esortazione nell’affrontare oggi, nei migliori dei modi, l’accoglienza di chi ora scappa dai drammi della guerra e dalle sofferenze”.

AGIPRESS

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