DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

28 Ottobre 2013

Una cardiologa che aiuta a scoprire le meraviglie del cuore

Vincenzo Cassano

Nel libro “Il cuore è una porta”, la dottoressa Silvia Di Luzio mostra tutte le meraviglie di questo organo, utilizzando le sue conoscenze mediche per rivelarne gli aspetti spirituali

Nello spiegare come funziona il cuore umano, difficilmente ci potrà essere qualcuno più adatto di una cardiologa. Tramite il libro “Il cuore è una porta”, la dottoressa Silvia Di Luzio mostra tutte le meraviglie di questo organo, utilizzando le sue conoscenze mediche per rivelarne gli aspetti spirituali. Parlando delle lezioni che possiamo trarre dal cuore, la dottoressa spiega come le prime arterie a diramarsi dall’aorta servano a riportare «il sangue migliore» al cuore stesso. «Non si tratta di un segno di egoismo, ma di incredibile equilibrio», scrive nel libro. Ogni persona, infatti, «deve poter stare bene¦ e solo allora potrà essere di aiuto a tutte le altre».

Medico da circa 20 anni, la Di Luzio ha assistito a numerosi prodigi del cuore. In uno degli esempi riportati sul libro, un paziente che ci si aspettava sarebbe morto in pochi giorni, è riuscito a riprendersi e a vivere ancora per un anno e mezzo, dopo che la dottoressa non ha voluto trattarlo come quasi-morto, ma come un essere umano vero e proprio, attivandosi per esaudire quelli che erano i suoi desideri. «Mi resi conto, in quel preciso istante, dell’assurdità della posizione di noi medici convenzionali, intenti a salvare il corpo e gli organi senza renderci conto dell’importanza del rispetto della dignità umana».

Un approccio più umano alla figura del medico è il filo conduttore del libro, che si allarga fino ad intessersi in qualsiasi altra attività umana, incoraggiando il lettore, indipendentemente dal suo mestiere, ad ascoltare la voce del suo cuore. In molte culture antiche, si parla del pensare con il cuore. Lo psichiatra Carl Gustav Jung rimase sorpreso di sentire un capo indiano che giudicava pazzi i Bianchi perché ritenevano di pensare con la testa. Nel suo libro, la Di Luzio parla di due modi di pensare, con la testa o il cuore, che portano a risultati diversi, uno alla frenetica società di oggi, e uno alla calma società del passato, in cui la vita era ricca di significato. I due modi di pensare generano due modi di comprendere il mondo. Alcuni dei pazienti della dottoressa avevano gravi patologie legate ad esperienze traumatiche, che sono scomparse quando si sono liberate di quel peso emotivo. L’approccio della medicina convenzionale, quella della ‘testa’, è invece di pensare soltanto al lato fisico. La Di Luzio ritiene che vadano tenute in conto entrambe le parti. I medici “ dice la dottoressa, intervistata da Epoch Times “ hanno bisogno di appoggiarsi «su qualcosa di certo per essere a nostra volta sicuri di non far del male al paziente». E questa certezza, data dai metodi rigorosamente testati della scienza ufficiale, è sia un punto fermo importante che un ostacolo per chi ne rimane vincolato eccessivamente, non comprendendo che ogni paziente è diverso.

La cardiologa sostiene che la nostra epoca sia un momento di transizione verso un’era di armonia tra mente e cuore. A testimoniarlo accorrono anche vari progressi delle neuroscienze, che hanno recentemente dimostrato come «il nostro organismo e la nostra mente» non possano «distinguere tra realtà e ricordo», tra un avvenimento passato o presente, e come le emozioni influenzino l’attività e la salute del corpo: un motivo in più per integrare l’aspetto del cuore nella medicina. E qualcosa si muove anche nell’ospedale dove opera la Di Luzio. «Adesso siamo un bel gruppetto di persone che collaborano insieme e ci passiamo i pazienti avendo la stessa visione un po’ integrata» della medicina, spiega la dottoressa. «Sempre più colleghi si stanno aprendo anche a queste visioni¦ più spirituali che materiali».

Epochtimes

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