30 novembre Giornata Nazionale di sensibilizzazione sul Parkinson promossa dal Comitato Limpe e Dismov-Sin
AGIPRESS – MILANO – La malattia, la sua diffusione, la diagnosi precoce e le prospettive terapeutiche saranno al centro della quinta Giornata Nazionale di sensibilizzazione sul Parkinson promossa dal Comitato Limpe e Dismov-Sin in programma per il 30 novembre prossimo. La campagna, divenuta quest’ anno permanente, provvede come di consueto all’organizzazione di un’attività capillare con incontri di informazione e confronto che coinvolgeranno le strutture locali aderenti sul territorio, attraverso il supporto di personale medico qualificato.
Saranno inoltre diffusi i risultati e gli aggiornamenti relativi allo studio osservazionale di coorte sulla frequenza e i fattori predittivi di caduta nei pazienti con malattia di Parkinson.
Nel Parkinson la terapia farmacologica e quella chirurgica (DBS) hanno efficacia sintomatica prevalentemente sui sintomi motori. La terapia dopaminergica è stabile e senza effetti indesiderati nei primi anni di malattia mentre in fase avanzata la risposta clinica è fluttuante con associati movimenti anormali. Attualmente non esiste una cura in grado di bloccare il processo neurodegenerativo e di conseguenza anche l’evoluzione della malattia. Molte speranze sono affidate alle cosଠdette terapie rigenerative cellulari (cell-based) con cellule staminali. Tra i diversi tipi di cellule staminali le più promettenti per la cura di patologie neurodegenerative, come il Parkinson, risultano essere quelle mesenchimali, derivate dal midollo osseo e in grado di produrre dopamina una volta impiantate nel cervello.
Diversi studi hanno dimostrato che la neuro infiammazione potrebbe giocare un ruolo importante nella patogenesi del Parkinson. In molti di essi si usa il lipopolisaccaride (LPS) per studiare come le cellule staminali mesenchimali abbiano un effetto protettivo sul sistema dopaminergico, attraverso meccanismi antinfiammatori. Le cellule staminali mesenchimali infatti presentano, fra le altre, la caratteristica di rispondere a segnali secreti da zone di lesione e di migrare selettivamente verso queste ultime, esercitando un’azione riparatrice, con un forte effetto neuro protettivo. Inoltre possono stimolare i progenitori neuronali residenti nel tessuto cerebrale a completare il processo di differenziamento cellulare, mediante la liberazione di fattori stimolanti. Per quanto le maggiori informazioni cliniche provengano da innesti di cellule mesencefaliche di origine embrionale, i risultati ottenuti in studi controllati non sono stati affatto soddisfacenti, sia per scarsa efficacia sia per importanti effetti collaterali come persistenti movimenti involontari.
L’insieme delle prove documenta la minima qualità degli studi finora condotti. Le cellule o le molecole finora utilizzate nelle sperimentazioni umane sono molto eterogenee e denotano la necessità di condurre studi preclinici probabilmente più rigorosi prima del passaggio alla sperimentazione umana. In termini di Sanità Pubblica attualmente non vi sono prove sufficienti per l’utilizzo delle staminali nella terapia del Parkinson né esiste trattamento con cellule staminali raccomandato per i pazienti affetti dalla patologia neurodegenerativa. Le Linee Guida offrono una chiara raccomandazione per la ricerca a garanzia dei pazienti: “I trattamenti a base di cellule staminali devono essere validati scientificamente in sperimentazioni cliniche controllate condotte in strutture riconosciute e da medici competenti secondo le regole in vigore definite dalle autorità competenti. I dati scientifici prodotti devono essere condivisi secondo le modalità tradizionali della comunità scientifica prima del passaggio alla pratica clinica corrente”.
Questo e altri aspetti della patologia saranno approfonditi il 30 novembre prossimo, in occasione della V Giornata Nazionale Parkinson. www.facebook.com/GiornataDellaMalattiaDiParkinson – @gnparkinson – #GNParkinson2013
Agipress