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12 Dicembre 2015

RENZI, “Senza Leopolda non sarei arrivato a Palazzo Chigi”

“Non dobbiamo dimenticare chi siamo, combattere per i nostri valori significa essere cittadini”

AGIPRESS – FIRENZE – “Siamo emozionati perché la Leopolda, come sapete, è cosa molto strana”, cosଠha esordito il Presidente del Consiglio Matteo Renzi alla Leopolda numero 6. “C’è una generazione che viene alla Leopolda che proviene da territori molto difficili, una generazione nuova di persone che ci mette la faccia, e tutto ciò accade in un momento delicato. La domanda che dobbiamo farci è: come è possibile oggi parlare di cambiamento quando viviamo di minacce, terrorismo. Come è possibile oggi discutere di economia, sviluppo, Europa, per questo vorrei partire dallo spezzone di un film dove si vuole proibire il gioco del calcio. Vorrei che prima di iniziare a parlare di tutto ciò che parleremo potessimo pensare a tutto ciò che avviene nel mondo, c’è una grandissima parte di persone che ha voglia di vivere, abbiamo donne e uomini che combattono per noi,siamo un grande paese, ma oggi ci viene chiesto che di fronte alla scena in cui si impedisce di giocare al pallone, che è simile a ciò che è accaduto al teatro francese, la cultura, l’educazione siano il motore per ripartire, per cui tutti ci impegneremo. Non dobbiamo dimenticare chi siamo, combattere per i nostri valori significa essere cittadini, dobbiamo riconoscere questo come il vero valore che ci fa stare insieme. Le scelte che ha fatto il Governo sono tentativo per rimarcare il fatto che che noi vogliamo essere persone, donne e uomini, per questo motivo vorrei che la prima parole che venisse fuori dalla Leopolda fosse la speranza. Per ogni centesimo investito su polizia e carabinieri, ci sarà un centesimo per educazione e bambini, nel teatro, nella cultura. La Leopolda è tutto questo, è luogo di speranza, senza la Leopolda non sarei arrivato a Palazzo Chigi” – ha concluso il Renzi.

Agipress

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