DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

9 Giugno 2015

Accesso alla sanità , italiani preoccupati. Lunghe attese nel pubblico spingono a pagare di più nel privato

Cresce la paura degli italiani disposti a spendere di più per il privato. Cresce la richiesta per un intervento rapido sulle liste di attesa, la priorità numero uno secondo le famiglie

AGIPRESS – ROMA – Ansia crescente per la salute. E’ questa la sintesi finale di una ricerca Censis-Rbm Salute che ha evidenziato come un miliardo di euro in più in un anno sia uscito dalle tasche degli italiani, per un totale di 33 miliardi nel 2014 (+2% rispetto all’anno precedente) per la spesa sanitaria «out of pocket». Mentre la spesa sanitaria pubblica supera i 110 miliardi di euro. Ma tutto ciò non cura l’incertezza degli italiani sulla salute. Il 63,4% si dichiara insicuro rispetto alla copertura sanitaria futura (il 77,1% al Sud, il 74,3% delle famiglie monogenitoriali, il 67% delle coppie con figli). E il 54% degli italiani indica come priorità del welfare la riduzione delle liste di attesa (il 62,6% dei 29-44enni, il 59,1% dei residenti al Sud).

PEGGIORANO LISTE DI ATTESA – Mentre cresce la paura, il servizio sanitario pubblico è sempre più intasato. Nell’ultimo anno si sono allungate le liste di attesa: 20 giorni in più per una risonanza magnetica al ginocchio (da 45 a 65 giorni), 12 giorni in più per una ecografia dell’addome (da 58 a 71 giorni), 10 giorni in più per una colonscopia (da 69 a 79 giorni).

IL PRIVATO – Una colonscopia senza biopsia nel pubblico costa mediamente 56 euro di ticket e richiede 3 mesi di attesa (fino a un massimo di 6 mesi nel Centro Italia) oppure costa 224 euro nel privato con una settimana di attesa: il costo a carico del cittadino è di 28 euro per ogni giornata in meno di attesa. Una risonanza magnetica al ginocchio nel pubblico richiede un ticket di 63 euro e 74 giorni di attesa, 142 euro di costo nel privato con soli 5 giorni di attesa. Sono 22 milioni gli italiani che nell’ultimo anno hanno fatto almeno un accertamento specialistico (radiografia, ecografia, risonanza magnetica, Tac, elettrocardiogramma, pap-test, ecc.): 5,4 milioni hanno pagato per intero la prestazione (1,7 milioni di questi sono persone a basso reddito). E sono 4,5 milioni gli italiani (di cui 2,8 milioni a basso reddito) che hanno dovuto rinunciare ad almeno una prestazione. Pagare diventa per tutti, anche per le persone con redditi bassi, la condizione per accedere alla prestazione in tempi realistici.

COSTO SOCIALE ED ECONOMICO DELLE LISTE DI ATTESA – Oltre 9 milioni di italiani hanno effettuato visite specialistiche nell’ultimo anno nel privato a pagamento intero (2,7 milioni di questi sono persone a basso reddito). Puglia e Campania sono le due regioni in cui è più alto il ricorso agli specialisti privati. È questo uno degli esiti della lunghezza delle liste di attesa: 69 giorni in media per una visita oculistica con ticket di 42 euro nel pubblico contro 6 giorni di attesa nel privato con pagamento intero per 102 euro, 58 giorni di attesa per una visita cardiologica nel pubblico e 5 giorni nel privato (con un costo di 42 euro nel pubblico e di 108 euro nel privato), 48 giorni per una visita ortopedica nel pubblico e 5 giorni nel privato (32 euro di ticket e più del triplo nel privato), 38 giorni per una visita ginecologica nel pubblico e 5 giorni nel privato (31 euro di ticket e 103 euro nel privato). Chi riesce ad andare dallo specialista è soddisfatto: assegna un voto medio di 8,2 su 10 (e il 72,4% degli utenti dà una voto pari ad almeno 8).

TEMPI RAPIDI PER RIABILITAZIONE SOLO NEL PRIVATO – Oltre 4 milioni di italiani si sono sottoposti a trattamenti di riabilitazione nell’ultimo anno. Con riferimento all’ultimo ciclo terapeutico, il 54% ha pagato per intero, il 16% ha pagato il ticket e il 30% era esentato. Anche tra le persone a basso reddito il 27,3% ha pagato per intero la prestazione. Il costo medio è di 37 euro per una prestazione di riabilitazione motoria nel privato (con soli 4 giorni di attesa) e di 7 euro di ticket (ma con un mese di attesa). Stando cosଠle cose, 1,5 milioni di italiani hanno rinunciato a fare la riabilitazione (di questi, 934.000 perché costava troppo).

MENO DIFFERENZE PER ANALISI DI LABORATORIO – Per le analisi di laboratorio, pubblico o privato pari sono, perché comunque si paga e si aspetta più o meno lo stesso tempo. Per l’analisi dell’emocromo completo i tempi di acceso e i costi sono ormai quasi equivalenti: 7 euro di ticket e 10 euro di costo nel privato. Insomma, si paga sempre, ma l’accesso è molto rapido, come hanno constatato i 29,6 milioni di italiani che hanno fatto esami del sangue nell’ultimo anno.

INTRAMOENIA NON AIUTA – Il servizio privato all’interno delle strutture pubbliche ha costi di solito superiori al privato puro e tempi di attesa più lunghi. Una visita cardiologica costa in media 113 euro con 7 giorni di attesa in intramoenia, 108 euro e 5 giorni di attesa nel privato. Una risonanza magnetica del ginocchio senza contrasto costa in intramoenia 152 euro con 11 giorni di attesa, 142 euro con 5 giorni di attesa nel privato puro. Una prima visita oculistica costa 105 euro con 12 giorni di attesa in intramoenia, 102 euro con 6 giorni di attesa nel privato puro.

Agipress

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