Le criticità maggiori per chi lavora con il committente pubblico
AGIPRESS – FIRENZE – L’indagine realizzata da Unioncamere Toscana ed Ance Toscana sul mercato delle costruzioni edilizie relativa al consuntivo 2012 ed alle previsioni per il 2013, rivela una situazione di grande difficoltà non soltanto nella gestione dei flussi finanziari ma anche rispetto alle dinamiche della domanda, con tratti di ulteriore e generalizzato peggioramento del mercato rispetto al 2012. Al momento non si intravedono segnali di una possibile inversione del ciclo nel breve termine.
Gli imprenditori del settore esprimono infatti un diffuso pessimismo in primo luogo sul fronte del fatturato che, nel 2013, è previsto in diminuzione dal 40,1% delle imprese, contro un 4,7% che registra aspettative di aumento. Le prospettive appaiono meno negative per le imprese più strutturate (previsioni di aumento per il 17,2% delle imprese con almeno 50 addetti, solo il 3,6% per quelle fra 10 e 49 addetti).
Il perdurare di una fase “ ormai pluriennale “ di restrizione del mercato genera inoltre un atteggiamento di crescente prudenza da parte degli operatori del settore, con ripercussioni sulla spesa per investimenti (che nel 2013 è prevista in aumento solo dal 2,6% delle imprese del settore, in diminuzione dal 24,4%) e sulle scelte inerenti le prospettive occupazionali, con solo un 1,7% di imprese che prevede di aumentare il livello dei propri organici rispetto al 2012 (di diminuire nel 25,5%).
L’andamento dell’attività analizzato per comparti evidenzia una situazione recessiva generalizzata a tutte le aree di mercato (edilizia residenziale, non residenziale e lavori pubblici) ed alle diverse tipologie di committente (privati o pubblici).
Le maggiori criticità si registrano infine nel caso di imprese che si rivolgono ad un committente pubblico, in particolar modo nel segmento della costruzione di edifici non residenziali su commessa pubblica (dove il 57,1% dichiara una riduzione dell’attività ) ed in quello dei lavori pubblici (56,4%).
Gli indicatori di domanda sono del resto, in termini aggregati e sempre con riferimento ai dati di consuntivo 2012, in territorio decisamente negativo: la contrazione del fatturato è stata del 12,6% ed il portafoglio ordini giudicato “insufficiente” dal 55,1% delle imprese (solo il 34,4% lo reputa “soddisfacente”), assicurando in media 7,1 mesi di attività (5,3 per le piccole e 10,8 per le medio-grandi). L’orizzonte di azione delle imprese è quindi di brevissimo termine e in diminuzione rispetto allo scorso anno, quando i mesi di attività assicurata erano 8,9.
Agipress