Si perde rappresentanza democratica dei cittadini e intanto il numero dei parlamentari resta immutato. Giurlani (Uncem) e Vanni (Anci): “Decimati i consiglieri, niente risparmio e zero rappresentatività “
AGIPRESS – FIRENZE – Piccoli Comuni ancora una volta sotto tiro. Scatta l’allarme dalla Toscana per le municipalità più piccole perché la prossima primavera saranno rinnovate la grande maggioranza delle amministrazioni comunali e in base ad una legge del 2011 la composizione numerica dei consigli comunali verrà decimata.
In particolare nei Comuni sotto i cinquemila abitanti (in tutto sono 5 mila 700 su 8100 e rappresentano il 54 per cento del territorio nazionale). In Toscana nei 134 Comuni sotto i 5.000 abitanti si avrà un taglio dei consiglieri del 50 per cento e anche oltre. Nei comuni fino a 3 mila abitanti, infatti, passeranno dagli attuali 12 a 6, in quelli da 3 mila a 5000 da 16 a 7.
“In questo modo – dicono Oreste Giurlani Presidente di Uncem Toscana e Pierandrea Vanni Coordinatore della Consulta Piccoli Comuni Anci Toscana “ in nome di un presunto contenimento delle spese della politica si riduce notevolmente la rappresentanza democratica dei cittadini e la rappresentanza territoriale nell’ambito dei singoli comuni”.
Si privano le amministrazioni comunali dell’apporto di veri e propri volontari che aiutano a fronteggiare le varie necessità e contribuiscono a facilitare e favorire il rapporto tra istituzioni locali e cittadini.
“Quanto al contenimento delle spese “ aggiungono – chi ha proposto e poi approvato la legge in questione non si è nemmeno informato a dovere: avrebbe scoperto che il consigliere comunale di un piccolo comune percepisce un gettone di presenza che va dai 13 ai 16 euro lordi a seduta, in media per 10-12 sedute di consiglio l’anno.
“Se il problema è davvero la spesa “ chiudono Giurlani e Vanni – allora chiediamo ai ministri competenti e al parlamento (che taglia le altre assemblee elettive ma non se stesso) di ripristinare il numero dei consiglieri comunali prima del 2011 eliminando i gettoni di presenza. Togliamo l’alibi del gettone: agli amministratori dei piccoli comuni sta più a cuore la rappresentatività e il funzionamento delle istituzioni locali”.
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