AGIPRESS – Le cose più belle della vita non sono cose, recita un celebre adagio: sembrano pensarlo anche gli italiani, che nella classifica di ciò che dà senso all’esistenza mettono sul podio la famiglia, seguita da amore e amicizia. Il più grande desiderio per le generazioni a venire è figlio dei tempi: la pace in tutto il mondo. Per proiettare un ricordo di sé e dei propri valori, per lasciare ai posteri una traccia di essi, quasi un intervistato su quattro pensa al lascito solidale che, a grande sorpresa non è solo nei pensieri dei “silver”. Sono alcune delle evidenze dell’indagine condotta a fine marzo, su un campione di oltre mille italiani tra i 25 e i 70 anni, da AstraRicerche per il Comitato Testamento Solidale, che con questa “fotografia” alla mano lancia la sua nuova campagna “Lascia che le cose belle continuino per sempre”, realizzata dall’agenzia Komma, con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato.
La famiglia (77.3%), l’amore (66.2%) e l’amicizia (61.0%) sono le cose più belle della vita che danno davvero gioia e significato all’esistenza. Curiosità: l’importanza dell’amore decresce per il campione femminile con il crescere dell’età, per gli uomini – al contrario – cresce in modo significativo. La natura è il primo elemento non personale-relazionale in classifica: 48.0% e il ‘picco’ inaspettatamente non è presso i giovani ma presso gli uomini 55-70enni (55%). L’altruismo è indicato dal 38.7% ma cresce con l’aumentare dell’età: 46% presso i 55-70enni. Tra gli auspici per il futuro, il più indicato (in una logica di risposta multipla) è un mondo più giusto, in cui tutti abbiano le stesse possibilità (54.5%), seguito dalla pace fra tutti i Paesi del mondo (51.8%). Ma quando viene chiesto di fare una scelta singola indicando il desiderio in assoluto più grande, la classifica cambia, quello nettamente più indicato è la pace fra tutti i Paesi del mondo (27.6%), che cresce dal 13% dei 25-34enni fino al 37% dei 55-70enni. A sorpresa, le persone fra i 55 e i 70 anni di età mostrano valori molto più elevati per quanto riguarda la pace (65%), un mondo più giusto in cui tutti abbiano le stesse possibilità (60%), il benessere per tutti (53%). C’è poi una differenza rilevante per quanto riguarda le aree geografiche: un mondo più giusto, in cui tutti abbiano le stesse possibilità è indicato dal 62% dei rispondenti del Centro e solo dal 50% di quelli del Nord.
Spostandoci sul piano prettamente personale, sulle esperienze più appaganti nella propria vita, sul podio troviamo i momenti con la famiglia (59.2%), poi la nascita di figli o nipoti (51.8%) e soltanto al terzo posto i traguardi personali (50.2%). L’amore e le amicizie sono indicati molto meno della famiglia, entrambi poco sopra il 32%. I momenti con la famiglia sono maggiormente indicati nel Centro e nel Sud del Paese, mentre i traguardi personali sono sopra media nel Nord-Est. Notevole la percentuale di chi ritiene che fra le esperienze che hanno regalato più gioia nella propria vita ci sia l’aver dato supporto a qualcuno nel momento del bisogno, dato che supera nettamente quello dall’averlo ricevuto (44.9% vs 31.6%). Quali sono gli aspetti della propria vita che si vorrebbe durassero per sempre? I legami affettivi, quelli di amicizia e d’amore, ottengono il 67.7% delle indicazioni, seguiti – a grande distanza – dal sentirsi una brava persona con il 45.5%. I legami affettivi crescono dal 58% nei 25-34enni fino al 72% nei 55-70enni; anche il sentirsi una brava persona cresce raggiungendo il suo massimo presso i 55-70enni (51%); come l’amore per la natura, che ha il suo picco presso i 55-70enni (41%). Al contrario, l’empatia, il cercare di essere vicino agli altri mostra il suo massimo valore presso i 25-34enni (46%).
Indagando sull’aspetto di sé che si vorrebbe restasse anche dopo la propria morte, il 40.5% indica il continuare a vivere nel ricordo degli altri (donne 46%, 55-70enni: 43%). Il 35% sceglie i propri valori, gli ideali per cui ha vissuto (55-70enni: 39%). Il 24.5% indica, invece, il tramandare la memoria storica personale, i fatti e i momenti storici di cui è stato testimone (uomini 28%, 25-34enni 33% – molto interessante visto che è la generazione che per motivi anagrafici ha una memoria storica quantitativamente minore). Guardando alle cose belle di sé che si vorrebbero tramandare alle generazioni future, l’onestà, la trasparenza (50.2%) dominano nettamente la classifica, seguite a grande distanza dalla speranza, la capacità di guardare in modo positivo al futuro (31.0%). La generosità, l’altruismo, l’impegno per il prossimo si attestano al 24,3%. A livello geografico sono da evidenziare il non accettare le ingiustizie nel Nord-ovest (32%) e la generosità, l’altruismo nel Sud (28%). Per consegnare un ricordo di sé e dei propri valori quasi un intervistato su quattro pensa al lascito solidale (24.4%), con percentuali identiche tra uomini e donne; si nota tra i 25-34enni un picco sopra la media (30%), segno che il lascito solidale non è affatto un’idea “tardo-adulta”; l’item risulta poi perfettamente trasversale rispetto all’area geografica. Tra gli oggetti, vince nettamente l’album di fotografie (44.0%), poi una lettera scritta di proprio pugno (37.0%), un diario (23.3% – ma è ben il 33% presso i 25-34enni), un video messaggio (19.5%). “Ci fa piacere ma non ci sorprende sapere che 1 italiano su 4 pensi al lascito come a uno strumento per lasciare una traccia quando non ci saremo più. – dichiara Rossano Bartoli, Portavoce del Comitato Testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d’Oro – Le nostre indagini hanno mostrato come la conoscenza del lascito solidale sia cresciuta di ben 12 punti percentuali in 5 anni: nel 2024 l’84% degli over 50 sa cosa sia un lascito testamentario a sostegno di cause benefiche e ne ha sentito parlare, erano il 72% nel 2020. Quasi 1 over 50 su 4 ha un orientamento positivo verso il lascito solidale, parliamo di 6,3 milioni gli italiani, e più di mezzo milione di individui ha già previsto un lascito nel proprio testamento. Percentuali che vogliamo far crescere ancora, con l’opera di informazione e sensibilizzazione che portiamo avanti da oltre dieci anni con il Comitato Testamento Solidale. La nuova campagna ‘Lascia che le cose belle continuino per sempre’ è un ulteriore passo per diffondere nel nostro Paese questo formidabile strumento di solidarietà”.