AGIPRESS – LA SPEZIA – “Il porto è tornato a crescere, dopo mesi di silenzio caratterizzato anche da un crescente pessimismo, i lavori determinanti anche per realizzare il Terzo bacino sono ripartiti, così come i dragaggi indispensabili per le crociere nonché la elettrificazione delle banchine che vede il porto di La Spezia all’avanguardia rispetto a tutti gli scali nazionali, ma…”. A riportare sotto i riflettori quello che non è solo “un elemento di incertezza”, ma una vera e propria “contraddizione economica” è Andrea Fontana, Presidente degli agenti marittimi di La Spezia, con un preciso riferimento: la ferrovia Pontremolese. “Abbiamo tacitamente accettato – sottolinea Fontana, intervenendo in nome della Community portuale di La Spezia – che questa opera non si realizzasse, che rimanesse nel limbo anche nel grande sperpero di denaro pubblico conseguente l’applicazione del PNRR. E invece oggi più che mai – prosegue Fontana – il completamento della Ferrovia Pontremolese, ovvero, più correttamente, del collegamento fra Tirreno e Brennero, non è solo una necessità che dovrebbe apparire palese a tutti. È una vera e propria emergenza”. Considerato che dal governo anche nel febbraio scorso non sono arrivate indicazioni rassicuranti e che anche per il raddoppio della tratta Parma–Vicofertile mancano all’appello 126 milioni, secondo gli agenti marittimi spezzini è venuto il momento di chiudere una porta (quella dell’esclusivo finanziamento pubblico) e aprirne una nuova, quella del pay per use, che (come sottolineato in questi giorni dal presidente di Federagenti, Paolo Pessina) renderebbe almeno in parte possibile una operazione di finanza di progetto. “È inutile – sottolinea il presidente dell’Associazione agenti marittimi di La Spezia – continuare a parlare di opera strategica e non affrontare il problema di quei 4 o 5 miliardi che sono necessari per completare la linea e il suo raddoppio. Si sta per concludere la progettazione definitiva del raddoppio della tratta contigua, fra Vicofertile e Fornovo, che consentirà di definire l’importo necessario alla sua realizzazione ed avviare l’iter autorizzativo, ma non ci possiamo permettere il lusso di attendere passivamente futuri aggiornamenti del Contratto di programma, parte investimenti MIT-Rfi, mentre risorse enormi sono convogliate su linee ferroviarie di dubbia utilità”. Il vecchio progetto preliminare della Pontremolese ha compiuto ormai un quarto di secolo.
