il commento di MARCELLO MANCINI
C’è una gara che pochi conoscono, ma che esalta le bellezze del nostro Paese e traccia un cammino futuro di sviluppo. E’ quella che si gioca in questi giorni fra grandi città e borghi remoti, per diventare Capitale italiana della cultura per il 2027. Da Brindisi a Gallipoli; da La Spezia a Pompei; da Savona ad Alberobello; da Pordenone a Sant’Andrea di Conza; da Reggio Calabria ad Aliano. Fra i centri favoriti, proprio Aliano, piccolo comune della Basilicata, in provincia di Matera, famoso per aver accolto al confino durante il regime fascista, Carlo Levi, l’autore del celebre libro <Cristo si è fermato a Eboli>.
Aliano è una comunità piccola ma vivace, che proprio dal seme lasciato negli anni Trenta da Levi, è riuscita nel tempo a far crescere le sue prospettive culturali e sociali, ampliando i suoi orizzonti e, soprattutto, ha saputo costruire un modello da seguire anche per altri piccoli comuni italiani. Non è soltanto un investimento turistico, quello di Aliano, ma proprio la rivalutazione di una terra che per molti decenni del secolo scorso, ha sofferto la povertà, il disagio sanitario e, per molti versi l’arretratezza che ha caratterizzato la terra del Meridione. Leggi tutto…