AGIPRESS – Un Decameron senza tempo, un racconto visivo che intreccia passato e presente, memoria e attualità, arte e resistenza: il Palazzo Pretorio di Certaldo (FI), paese di Giovanni Boccaccio, dal 1 marzo al 18 maggio 2025, ospita Boccaccio 25, mostra di Thomas Lange e Mutsuo Hirano, a cura di Davide Sarchioni – promossa dal Comune di Certaldo e con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Regione Toscana – che inaugura la rassegna CertaldoArte25, in occasione del 650° anniversario della morte di Boccaccio.
Come nel Decameron i dieci protagonisti si rifugiano in campagna per sfuggire alla peste e attraverso il gioco del novellare tentano di ricostruire un mondo frammentato, così la mostra esplora il ruolo dell’arte come rifugio e strumento per rifondare la società, trasformandosi in un luogo di resistenza artistica e poetica e in un doppio omaggio a Boccaccio e a Pier Paolo Pasolini per la sua rivisitazione cinematografica del 1971.
Nelle mani di Lange e Hirano, l’opera massima del Boccaccio si fa narrazione visiva contemporanea, installazione diffusa che attraversa le ampie sale del Palazzo Pretorio, la Loggia e il giardino, in un percorso inedito che riecheggia la struttura dell’opera boccaccesca: ogni sala un capitolo, ogni opera un racconto, ogni tema una riflessione sulla società attuale. Un racconto per immagini e materia, dove le tele di Lange e le sculture di Hirano si intrecciano in un dialogo continuo tra pittura e tridimensionalità; un itinerario immersivo che riflette sulla nostra società, sulle sue crisi e sui suoi valori, senza rigore di cronaca, ma con una visione poetica e simbolica.
Pittore tedesco noto per il suo linguaggio di matrice neoespressionista, gestuale e materico, Thomas Lange (Berlino, 1957) – la cui ultima grande mostra in Italia risale al 2017 presso lo ZAC di Palermo – presenta trenta dipinti di grande formato, in cui il passato e il presente si fondono. Volti di Madonne e angeli tratti da Botticelli e Pontormo si sovrappongono a immagini della contemporaneità, santi e martiri dei nostri giorni. Il ciclo di dipinti dedicato ai migranti di Lampedusa, con le sue tonalità di bianchi e azzurri del mare, evoca il martirio e la crocifissione, trasformando il dolore in un’immagine di speranza; la serie di opere in bianco e nero restituisce i volti delle donne di Teheran – che sfidano il regime togliendosi il velo – e quelli dei condannati a morte per omosessualità diventano occasione non di cronaca, bensì di un’indagine emotiva, un tentativo di dar voce a chi non l’ha più, trasformando queste figure in martiri contemporanei.
Accanto alle opere del tedesco Thomas Lange, a farsene contrappunto plastico e tridimensionale, le sculture in terracotta di Mutsuo Hirano (Hyogo, 1952), artista di origine giapponese, si inseriscono nel percorso espositivo come frammenti di memoria e mito. Le sue figure attingono a tradizioni arcaiche, a riferimenti orientali e animisti, ma si mescolano ai temi della mostra: Lampedusa, Teheran, Botticelli, Pontormo vengono reinterpretati in forme plastiche che modellano angeli, demoni e idoli sacri, restituendo un’umanità sospesa tra passato e presente, tra oriente e occidente.
Come per Boccaccio, anche per Lange e Hirano la narrazione è un atto di resistenza, un modo per rifondare il mondo attraverso la bellezza e la forza dell’arte: il pittore tedesco celebra, infine, il legame con lo scrittore toscano attraverso due ritratti ideali di Boccaccio, dipinti sotto forma di dittico, due volti che si guardano, riflettendosi come in uno specchio, senza mai individuare un’immagine definitiva.
La mostra sarà visitabile dal 1 marzo al 18 maggio 2025 presso Palazzo Pretorio a Certaldo (FI). L’allestimento e il coordinamento del progetto espositivo è curato da Exponent, il catalogo che accompagna la mostra è curato da Davide Sarchioni e edito da Casa Fornovecchino.