AGIPRESS – FIRENZE – Il suo nome è diventato noto anche ai non addetti ai lavori durante la pandemia, quando ha raccontato la sua esperienza di cura dei malati Covid a domicilio, minimizzando i ricoveri in ospedale. Giuseppe Remuzzi, medico e ricercatore, Direttore dell’Istituto Mario Negri, presenterà venerdì 31 gennaio alle 17 al Lyceum il suo ultimo libro, “Le sanguisughe di Giulietta. E altre storie sul progresso (e le contraddizioni) della medicina”.
Un viaggio in alcuni capitoli della medicina di oggi che affondano le loro radici in momenti più o meno temporalmente lontani, da cui hanno preso le distanze o ai quali sono ancora legati. Attraverso alcune storie, i cui protagonisti sono personaggi famosi del passato o del presente, figure della letteratura o della quotidianità, Remuzzi ricostruisce il percorso della medicina, professione permeata di contraddizioni. L’incontro sarà occasione per un dialogo con uno dei massimi esponenti della ricerca oggi in Italia, affrontando le criticità della formazione medica, le difficoltà comunicative, i grandi casi che hanno diviso la scienza e l’opinione pubblica, da Paolo Macchiarini, il “chirurgo che credeva di essere Dio”, a Robert Montgomery, chirurgo, che è stato trapiantato con il cuore di un giovane morto per overdose, ha superato l’epatite C ed ora è di nuovo al lavoro.
La carriera di Remuzzi si distingue per contributi fondamentali allo studio delle malattie renali, della rigenerazione tissutale e del trapianto d’organo. Dal 2016 è componente della Consulta Tecnica Permanente per i Trapianti e della Commissione “Ricerca e Innovazione” del Ministero della Salute (2014) e da febbraio 2019 è Presidente della Sezione V del Consiglio Superiore di Sanità. Da quando l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” ha aperto la sua sede a Bergamo, nel 1984, il professor Remuzzi ne ha coordinato tutte le attività di ricerca e da luglio 2018 ne ricopre il ruolo di Direttore. Vincitore di premi prestigiosi, è stato il promotore di iniziative globali come il progetto ISN “0 by 25” per prevenire decessi evitabili dovuti a insufficienza renale acuta. Editorialista del Corriere della Sera e autore di centinaia di pubblicazioni, è stato insignito nel 2022 del titolo di Cavaliere di Gran Croce dal Presidente della Repubblica.