il commento di Marcello Mancini
La sanità italiana ha delle eccellenze riconosciute. Abbiamo clinici e chirurghi che niente hanno da invidiare ai luminari d’Oltreocano, ai quali fino a qualche decennio fa si ricorreva per le terapie e gli interventi più sofisticati. Ma allora come mai ci lamentiamo sempre più spesso? Il problema non è il tasso di qualità che esprime la scienza italiana, né la preparazione che non si può mettere in discussione; ma è il livello di organizzazione del sistema, penalizzato dai tagli e dalla riduzione dei servizi sul territorio a fronte di un aumento dell’aspettativa di vita. Ci sono le eccellenze e i mezzi, però mancano le risorse per far funzionare la macchina come si dovrebbe. E ce ne accorgiamo quando c’è la necessità di prestazioni straordinarie: allora mancano i posti letto, le liste d’attesa sono lunghissime, il personale non basta. Non stiamo qui a ricordare la tragica stagione del Covid, che ha messo la sanità in ginocchio. Leggi tutto…