AGIPRESS – Firenze 3 dicembre 2024. Se il 2023 era stato un anno nero per gran parte dell’olivicoltura toscana, il 2024 restituisce alla filiera cooperativa un po’ di sorriso. I frantoi aderenti a Legacoop Toscana, distribuiti in tutta la regione, segnano ad oggi un risultato totale oltre i 300.000 quintali di olive molite. Sulla costa e nel Grossetano si attesta una crescita delle olive molite di circa il 40%, mentre nelle zone centrali, come le province di Firenze e Siena, che avevano visto quasi azzerata la produzione nello scorso anno, si raggiungono punte del 250% in più. La resa in olio ha subito un inizio di stagione più “ristretto” degli anni precedenti, ma il bilancio resta comunque notevolmente positivo per la quantità di produzione ottenuta complessivamente. “Le cooperative hanno prezzi di molitura più bassi della media, se è vero che si parte dalle 17 euro al quintale anche in zone ad alto pregio, e sui prezzi di vendita al dettaglio propongono i primi oli toscani della campagna 2024/2025 a prezzi che oscillano tra i 16 e i 17,50 euro al litro” afferma Patrizio Mecacci, responsabile Dipartimento agroalimentare di Legacoop Toscana. La cooperazione toscana rilancia il metodo dell’aggregazione tra i produttori come unica via per abbattere efficacemente i costi di produzione, cercare la massima remunerazione possibile e non disperdere le opportunità di acquisto che un prezzo eccessivo di vendita potrebbe compromettere. L’esperienza di Legacoop, infatti, è ormai consolidata in un’unica filiera olearia per produzione e commercializzazione, nella quale le cooperative di base più importanti sono organizzate all’interno dell’OP Olivicoltori Toscani Associati, e detengono le partecipazioni principali della Montalbano Agricola Alimentare Toscana, alla quale va il compito del presidio dei mercati nazionali e internazionali. La cooperativa Frantoio Valdelsano (più di mille produttori agricoli associati) ha raggiunto i 28.000 quintali di olive molite nel frantoio di San Gimignano (SI). “Siamo al 230% in più del 2023 – afferma il presidente della cooperativa Andrea Carpitelli -. Per lavorare 900 quintali al giorno in annate come questa dobbiamo trovare efficienza e buona organizzazione insieme ai soci, e seguire i protocolli di consegna alla perfezione, altrimenti rischiamo di perdere delle opportunità importanti per tutto il settore”. La cooperativa Ota – Olivicoltori Toscani Associati organizza produttori da tutta la Toscana (con prevalenza nelle province di Firenze, Prato, Pistoia, Arezzo e Siena). “Nel frantoio a Cerbaia Val di Pesa la frangitura prosegue a pieno ritmo – afferma il presidente di Ota Sandro Piccini – Nel 2024 stimiamo di lavorare 25.000 quintali di olive, oltre il triplo rispetto al 2023, che corrisponde a una campagna olearia davvero soddisfacente”. Terre dell’Etruria, cooperativa con sede a Donoratico (Li) che conta quasi 5mila aziende agricole associate e 6 frantoi in lavorazione, ha raggiunto il record di 180.000 quintali di frangitura. “La nostra cooperativa quest’anno ha gestito anche i frantoi di Vinci e di Montepulciano, dove siamo subentrati a ridosso delle campagne di molitura, in un’annata di carica straordinaria. A fine stagione organizzeremo incontri con i soci produttori in tutte le zone in cui siamo presenti, per migliorare ancora e affrontare le questioni emerse. Sulla costa registriamo un aumento significativo delle lavorazioni, ma non avevamo subìto la carenza di prodotto che aveva colpito le aree interne della Toscana nello scorso anno” spiega Massimo Carlotti, presidente di Terre dell’Etruria. Agipress