DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

22 Ottobre 2024

Ristoranti d’Italia 2025, la Toscana sbanca con 245 insegne

AGIPRESS – ROMA – Ristoranti che si reinventano bistrot, trattorie che abbracciano lo stile contemporaneo, enoteche che sperimentano nuovi concept culinari: il mondo della ristorazione sta vivendo una metamorfosi che riflette un cambiamento profondo nel modo in cui gli italiani vivono l’esperienza culinaria fuori casa. Un’esperienza sempre più influenzata da ritmi di vita frenetici e dall’onnipresenza della tecnologia che riduce la capacità attentiva. Sono queste le principali tendenze che emergono nella nuova Guida Ristoranti d’Italia 2025 che segna una svolta presentandosi rinnovata nella grafica – con immagini di paesaggi e dei piatti regionali della tradizione – e nella lettura – con nuovi simboli – come il razzo per le avanguardie e lo smile per il miglior rapporto qualità/prezzo – per condurre il lettore in un viaggio attraverso l’evoluzione della ristorazione italiana, celebrando tradizione, innovazione e creatività. Sono 2.425 i locali censiti dalla Guida, tra ristoranti, trattorie, wine bar, bistrot, locali internazionali. 400 le novità che debuttano quest’anno.

Le Tre Forchette – A guidare la classifica delle Tre Forchette, star della ristorazione italiana, anche quest’anno c’è Niko Romito con il suo Ristorante Reale a Castel di Sangro (AQ), insieme a Enrico Crippa con Piazza Duomo ad Alba (CN) che ottengono un punteggio di 97 centesimi. Seguono con un punteggio di 95 centesimi, il ristorante Atelier Moessmer Norbert Niederkofler e Osteria Francescana di Massimo Bottura che scende di un gradino, pur confermandosi nell’Olimpo degli chef, distinguendosi anche per il Premio Speciale Novità dell’Anno con il suo Al Gatto Verde a Modena. Rispetto al 2024 salgono a 52 le Tre Forchette, sostenute dal partner TRENTODOC, con l’ingresso di 6 nuove eccellenze, sempre più giovani e creative: tra le avanguardie spiccano il Ristorante Dina di Alberto Gipponi a Gussago (BS) e I Tenerumi del Therasia Resort di Davide Guidara a Vulcano (ME). L’argine a Vencò di Antonia Klugmann a Dolegna del Collio (GO) si distingue anche come Forchetta Verde per il suo impegno nei confronti della sostenibilità. Tra le altre novità: Andrea Aprea Ristorante a Milano, Dalla Gioconda a Gabicce Mare (PU), da Gorini a Bagno di Romagna (FC).

La bella storia della Toscana – Ricchissimo il palmares della regione che sbanca soprattutto per numero di insegne in Guida, ben 245 e con la vivacità dimostrata dai 51 nuovi ingressi (tra le zone più rinnovate l’Elba e città come Firenze e Prato, o cittadine come Pitigliano e Pietrasanta), 4 premi speciali e con 3 Tre Forchette, 2 Tre Gamberi, 3 Tre Bottiglie, 1 Tre Tavole e 2 Tre Mappamondi.

3 Tre Forchette:

Enoteca Pinchiorri a Firenze, uno dei templi della cucina italiana universalmente riconosciuta. Qui puoi esprimere il desiderio di bere le etichette più blasonate al mondo nelle annate più svariate. In cucina Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina, mentre la sala è affidata ad Alessandro Tomberli. Oltre alla carta, due i menu proposti: Madre Terra, 9 portate vegetariane a 325 euro, e l’Espressione, 10 portate a 350 euro, sia pesce che carne. C’è ricerca nei piatti serviti ma restano il gusto e la soddisfazione di assaggiare una materia prima eccezionale. A colpire, tra le proposte, il bombolone d’uovo allo zafferano farcito di spuma tiepida di patate, bietoline e spinaci all’agro, tartufo nero e gelatina di brodo di prosciutto, e ancora il riso, cavolo nero, tè verde, nervetti di vitello, sgombro e limone salato, magistralmente eseguito nelle cotture e nello sposalizio dei delicati ingredienti in un gioco di equilibri mistici, senza sopraffazione alcuna. Tra i secondi “illuminanti” i filetti di triglia rossa di scoglio alla plancia con guazzetto di maruzzelle al dragoncello e per le carni il piccione al tegame cotto col fieno e glassato al miele e ginepro, con insalata croccante di cavolo viola e amarene, classico con alternanza di consistenze, dolcezze e acidità e cottura da manuale. Giusto e consigliato chiudere con un dessert, come la zuppa inglese 2.4.

Da Caino a Montemerano (GR). Una storicità tale, quella dell’insegna Da Caino e della sua “sovrana” Valeria Piccini, che quasi non necessiterebbe di introduzioni. Dal 1971 a oggi la cuocaha riprodotto l’arte culinaria delle donne del proprio paese. Sulla tavola di Caino abbondano piatti della tradizione dell’entroterra grossetano, come ad esempio gli agnolotti di lumache in brodo di bosco e pecorino presenti nel percorso chiamato I Piatti Storici (a 190 euro), che celebra le ricette iconiche del ristorante, come anche il cacciucco, finito puntualmente al tavolo. Nella seconda proposta degustazione, battezzata Idee in Movimento (240 euro), il suo celeberrimo piccione, imperdibile e capace di non essere mai la copia di sé stesso. In sala Andrea Menichetti garantisce un servizio impeccabile mentre la cantina è unica per varietà e profondità di annate. Con solo nove tavoli il servizio è attentissimo e i tempi di attesa mai pesanti. Il “mondo Caino” comprende altri due indirizzi, ovvero il Giardino di Caino, che offre un’esperienza bistrot e La Locanda, tre camere arredate con mobili d’antiquariato dell’800.

Il Piccolo Principe del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio (LU), che con Simone Corsini si aggiudica anche il premio speciale Miglior Proposta di Bere Miscelato, con Bibite Sanpellegrino. Ci sono posti che non cessano di stupire. Il Piccolo Principe, guidato dallo chef Giuseppe Mancino, è uno di questi grazie a una cucina capace di evitare i cliché delle località di mare tanto quanto quelle della tradizione toscana. Tre i degustazione, partendo dall’Essenziale Green solo su ingredienti vegetali, arrivando a I Classici, con i suoi piatti intramontabili, come i deliziosi spaghetti mantecati con burro, alici e tè affumicato e infine a Esperienza, viaggio culinario ad alto tasso tecnico e sperimentale, ma con un’eleganza che mira a lasciare all’ospite solo il piacere del gusto. Menzione di merito per la carta vini in costante movimento. Sulla bellissima terrazza tra mare e piscina, dov’era storicamente il ristorante, troviamo forse la miglior proposta cocktail della Versilia. La colazione dell’hotel è infine ammantata da una reputazione leggendaria.

2 Tre Gamberi

Da Burde a Firenze

Futura Osteria a Monteriggioni (SI)

3 Tre Bottiglie

Enoteca Bruni a Firenze

Enoteca Marcucci a Pietrasanta (LU)

Innocenti Wines a Poggibonsi (SI)

1 Tre Tavole:

Caffè dell’Oro a Firenze

2 Tre mappamondi:

Il Gusto di Xinge a Firenze

Moi Omakase a Prato

Oltre alle succitate, le migliori cucine della Regione sono Il poggio rosso di Borgo San Felice resort a Castelnuovo Berardenga (SI), la Gucci Osteria da Massimo Bottura a Firenze e L’imbuto a Lucca. A meritare lo Smile per il miglior rapporto qualità/prezzo è invece Da Fagiolino a Cutigliano (PT), mentre le Forchette Verdi sono per Osteria Ancestrale Arduino Bolgheri a Castagneto Carducci e Ristoro della Fattoria Sardi a Lucca. Infine, una menzione speciale per la cucina d’avanguardia va Podere Belvedere Tuscany a Pontassieve (FI) che conquista anche il premio speciale Menù Degustazione dell’Anno, con Goeldlin Chef.

Gli altri premi speciali – A Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi del Giglio a Lucca il premio Ristoratore dell’Anno, con Cantele. A Elvis Dedi di San Martino 26 a San Gimignano (SI) il premio Tradizione Futura, con Inalpi.

AGIPRESS

ARTICOLI CORRELATI
Torna in alto