Grande successo per la serata di beneficenza promossa dalla Fondazione Sandro Pitigliani Onlus e organizzata dalla cantina Brancaia, alla presenza rispettivamente della Presidente Giovannella Pitigliani Sini e della titolare Barbara Widmer. La generosità degli ospiti ha permesso di raccogliere 40.000 euro, che sono stati devoluti all’Unità di Ricerca Traslazionale dell’Oncologia dell’Ospedale di Prato per finanziare il progetto PEACH, un nuovo studio internazionale che mira a sviluppare terapie per migliorare le prospettive di vita di quelle pazienti con tumori al seno ormono-positivi, che non rispondono ai recenti trattamenti CDK4/6. L’evento, che si è svolto il 10 agosto nelle campagne chiantigiane, ha avuto inizio con una splendida cena alla Cantina Brancaia di Radda in Chianti, a cui hanno partecipato 90 ospiti provenienti da tutto il mondo invitati dai padroni di casa Barbara Widmer e Santo Saracino. Nella suggestiva location della terrazza con vista sui vigneti della famosa casa vinicola, lo chef Giovanni Palladino ha proposto i consueti sapori di Brancaia con ingredienti locali selezionati, dal formaggio del Mugello, alla carne degli allevatori della zona, e ogni piatto abbinato con un vino della Cantina. La serata è proseguita con un’asta di beneficenza condotta dall’esperto battitore Andreas Rumbler, con esperienza ventennale da Christie’s, che ha battuto vari lotti, da un ulivo di 30 anni, a dei soggiorni in lussosi hotel a 5 stelle, al noleggio di preziose auto storiche, fino al ritratto su commissione di una celebre artista svedese. Ma l’oggetto più conteso è stato una Salmanazar di Blu del 2008, maestosa bottiglia da 9 litri dell’iconica etichetta di Brancaia, per cui c’è stata una lotta intensa tra alcuni ospiti per aggiudicarsela. A fine serata, ballo con la musica del Dj Leo Tolu, sorseggiando cocktail a base del nuovo gin di Brancaia.
Negli ultimi 15 anni, i farmaci inibitori di CDK4 e CDK6 (CDK4/6) hanno migliorato significativamente la sopravvivenza delle pazienti con tumori al seno ormono-positivi. Tuttavia, non tutte le pazienti rispondono bene a questi trattamenti o, nel tempo, perdono sensibilità al trattamento fino a diventare resistenti. Lo studio PEACH realizzato dall’Unità di Ricerca Traslazionale della Divisione di Oncologia dell’Ospedale di Prato in collaborazione con vari centri di ricerca situati in Europa e negli Stati Uniti, si propone di indagare i motivi alla base di questa resistenza ai farmaci, per permettere di sviluppare nuovi biomarcatori e terapie che migliorino le prospettive di vita delle pazienti affette da tumore alla mammella ormono-positivo. AGIPRESS