AGIPRESS – PERUGIA – Forte del risultato ottenuto a Perugia con Vittoria Ferdinandi (che ha riportato il governo della città al centrosinistra dopo dieci anni di dominio pressoché assoluto del centrodestra con l’ex sindaco Andrea Romizi), il campo largo – anzi larghissimo – del centrosinistra punta ora deciso alla Regione. E lo fa sostenendo un’altra donna, Stefania Proietti, sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia: Da un paio di giorni è ufficialmente la candidata di ‘Patto Avanti’, un insieme di forze civiche e politiche che vanno dal Pd ad Alleanza verdi sinistra fino a Italia Viva e Azione.
“Abbiamo dimostrato di poter vincere sfide che sembravano impossibili”, ha detto Proietti riferendosi al caso-Perugia in occasione dell’ufficializzazione della sua candidatura (la sindaca di Assisi ha sciolto le riserve dopo un mese di attente riflessioni legate agli importantissimi eventi che nel 2025 e nel 2026 vedranno proprio la città del Poverello al centro della scena mondiale: il Giubileo prima e l’VIII centenario della Regola di San Francesco poi). Di fronte ai media e a una nutrita schiera di sostenitori e curiosi accorsi alla Sala della Vaccara a Palazzo dei Priori, Proietti ha infatti parlato del percorso “lungo” e “tortuoso” per candidarsi alla presidenza della Regione sottolineando come sarà proprio “Il Cantico delle Creature” a ispirare la sua idea di Umbria “facendo riferimento ai concetti della custodia: “Avere cura delle persone, della natura, dell’ambiente, di tutte le creature…” e del dialogo: “Il modello di ascolto e partecipazione attuato per Perugia verrà esteso a tutta la Regione”.
La sfida elettorale vedrà Proietti opposta alla governatrice uscente, Donatella Tesei, leghista, ricandidata dal centrodestra. Ancora da stabilire la data del voto, che sarà comunque probabilmente fissata tra la metà di novembre e i primi di dicembre. Tesei (prima esponente non di centrosinistra a governare la regione), è stata eletta il 27 ottobre 2019 dopo le dimissioni date da Catiuscia Marini (Pd) a seguito dell’inchiesta sui presunti concorsi truccati nella sanità umbra. AGIPRESS
Doda Miliani