AGIPRESS – MILANO – La ricerca può essere solidale: lo è quando cresce anche grazie al contributo della società, attraverso il sostegno di cittadini, aziende e Fondazioni di impresa. È quanto accade alla Fondazione Don Gnocchi, che ha visto aumentare il numero delle sue pubblicazioni scientifiche da 274 nel 2022 a 309 nel 2023 con un incremento dell’impact factor, il parametro che misura l’importanza dei progetti di ricerca, di oltre il 12% rispetto all’anno prima, con un valore assoluto di 1531 punti. Un dato importante anche perché riguarda la ricerca in medicina riabilitativa, la specialità degli Irccs della Fondazione Don Gnocchi, un ambito spesso poco delineabile e ignorato ma in realtà sempre più centrale come cura di malattie croniche, in grande aumento. Al rapporto di reciproca fiducia e vantaggio tra cittadino e la scienza sarà dedicato l’evento La solidarietà per la ricerca – un patto tra cittadini e ricercatori, promosso della Fondazione Don Gnocchi giovedì 27 giugno a Palazzo Greppi a Milano. L’incontro sarà anche l’occasione per presentare quattro innovativi progetti di ricerca in medicina della riabilitazione della Fondazione attraverso le parole degli scienziati che vi stanno lavorando ed i loro promotori.
Sottolinea Maria Cristina Messa (nella foto), direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi: “Sostenere la ricerca è un investimento non solo sul futuro ma anche sulla nostra vita quotidiana. Il cittadino ne promuove lo sviluppo e alla fine del processo può beneficiare dei risultati conseguiti. Soprattutto se si tratta della medicina riabilitativa, che si pone oggi come metodo di cura e di prevenzione in una grande fascia della popolazione, che include soggetti affetti da malattie croniche (ad oggi stimati essere il 18% degli italiani tra i 18 e i 69 anni e previsti in aumento) e soggetti che necessitano di un recupero dopo un evento acuto, in genere grave. I progetti che presenteremo nell’evento ‘La solidarietà per la ricerca – un patto tra cittadini e ricercatori’ del 27 giugno a Milano mostrano un nuovo modo di cercare soluzioni per moltissime tipologie di malati, affrontando la complessità con il lavoro del clinico, del ricercatore di base, dell’esperto dei dati, dell’informatico e dell’ingegnere”. AGIPRESS