AGIPRESS – Il 2024 ha visto una primavera con l’Italia divisa a metà tra un Nord interessato da violenti nubifragi e un sud in piena siccità. Secondo l’Osservatorio nazionale ANBI in Puglia alla data del 24 febbraio u.s. si sono registrati – 140 milioni di mc di acqua con punte massime in Capitanata con -126mc. Dati allarmanti specie per l’agricoltura dove si aggiunge anche il problema di pozzi ‘secchi’ per il depauperamento della falda. E spesso su terreni arsi da un caldo anomalo si abbattono piogge intense come accaduto in Salento qualche giorno addietro dove un vero e proprio nubifragio, con pioggia battente e grandine, ha interessato le aree di Gallipoli, Casarano, Lizzanello, Melendugno e Nardò. Cosa manca? “La conoscenza dei territori, dei probabili rischi in aree che sono a pericolosità idraulica o geomorfologica, come ‘gestire’ la falda idrica. Si pensa a dare la colpa al cambiamento climatico ma si continua a trascurare il territorio con interventi mirati, con studi e monitoraggi che dovrebbero vedere come protagonisti noi Geologi. Siamo in piena ‘crisi climatica’ e territoriale e perdere ancora tempo o non capire che bisogna agire, si rischia solo il peggioramento della situazione e purtroppo a volte anche la perdita di vite umane”. Lo ha affermato Giovanna Amedei, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia.
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