Rapporto Italiano Homecare Domedica SM (RIHDSM 2014), pazienti soddisfatti e minori costi diretti per SSN
AGIPRESS – ROMA – Dal Rapporto Italiano Homecare Domedica Sclerosi Multipla 2014 (RIHDSM 2014) emergono dati importanti che testimoniano come fare sanità in modo diverso nel nostro Paese sia possibile, riducendo di conseguenza il carico per le strutture sanitarie e i costi diretti per il SSN.
LA SCLEROSI MULTIPLA costituisce una delle più frequenti cause di invalidità neurologica nei giovani adulti con costi sociali molto elevati. Ad oggi non esistono terapie risolutive e l’efficacia della cura dipende strettamente dalla precocità della diagnosi e dall’aderenza del paziente al trattamento prescritto. Le somministrazioni sono molto frequenti e si possono manifestare numerosi effetti indesiderati, soprattutto con farmaci che vengono auto-iniettati. Inoltre, l’aderenza alla terapia è condizionata dal grado di accettazione della malattia da parte del paziente e dalla sua capacità di gestione del trattamento. Per questo motivo il supporto, non solo dal punto di vista terapeutico ma soprattutto dal punto di vista emotivo e psicologico, è cruciale per una migliore qualità della vita dei pazienti”.
NUMEROSI STUDI internazionali dimostrano infatti come un Servizio di supporto multidisciplinare garantisca un aumento in termini di aderenza alla terapia e riduzione nel numero di recidive di malattia, con conseguente impatto positivo sulla qualità di vita dei pazienti. “Il Sistema Domedica “ spiega Maurizio Pèrcopo, Amministratore Delegato di Domedica “ rappresenta un modello innovativo di collaborazione tra pubblico e privato che va oltre il semplice supporto alla somministrazione del farmaco. Dal 2005 Domedica ha operato in 20 aree terapeutiche quali: neurologia, endocrinologia, ematologia, cardiovascolare, reumatologia, malattie rare e supporto domiciliare alla nutrizione parenterale. Auspichiamo che il nostro Sistema venga sempre più adottato e possa essere considerato come il riferimento per un nuovo modello di gestione del paziente a 360 gradi, in Italia e, perché no “ conclude Pèrcopo “ anche all’estero”.
Agipress