AGIPRESS – Lavoro, salute, diritti, competenze, infanzia. Quanti compiti per le donne e anche quanti ambiti in cui farsi avanti e promuovere il cambiamento. Creando più spazio per l’azione femminile, ampliando l’orizzonte e la prospettiva, valorizzando lo specifico femminile. Un compito che la rassegna ‘La Toscana delle donne’, ideata da Cristina Manetti, capo di gabinetto della Regione Toscana, si è dato da tempo promuovendo dibattiti e incontri. La rassegna ha in calendario un nuovo evento a Prato, un incontro dal titolo ‘ Donne, protagoniste del cambiamento’ per sabato 10 febbraio, al teatro Magnolfi (ore 17.30). Un dialogo con Agnese Pini, direttore del QN e l’ideatrice della rassegna, Cristina Manetti, a cui partecipano anche Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, con le testimonianze di Giulia Mazzoni, pianista e del fotografo Massimo Sestini. Manetti spiega il tema dell’incontro, “Sarà un’ulteriore importante tappa nella nostra battaglia per le donne e con donne. Due parole chiave sono già nel titolo: cambiamento, perché di cambiamento, di grande cambiamento abbiamo bisogno. Ma anche protagoniste, perché questo cambiamento non è atteso, ma dovrà essere conquistato. E non sarà concesso, ma conquistato da donne che, insieme, si affermino come protagoniste. Parleremo di lotta a ogni violenza, pregiudizio e discriminazione, ma anche di tutto ciò che, ancora oggi nella nostra società, è di ostacolo alla affermazione della donna, con le sue potenzialità, i suoi meriti, i suoi talenti”.
La Toscana delle Donne è diventato, tappa dopo tappa, qualcosa di più di un contenitore di eventi. “ Più che una rassegna è un progetto che impegna l’intero governo regionale in tutte le sue politiche e opportunità e che non si esaurisce in una calendario di iniziative ma ci impegna tutto l’anno – prosegue Manetti – Direi che la cosa più bella e per certi versi sorprendente è la capacità che ha dimostrato la Toscana delle Donne di diventare comunità di intenti e di catalizzare energie, idee, proposte, relazioni. Tante donne, ma anche uomini stanno facendo parte di questo percorso, nella consapevolezza che questa è una battaglia di tutti, per la società nel suo complesso. L’impegno è notevolissimo, ma questo entusiasmo rende tutto più leggero e ci aiuta a concepire un orizzonte ancora più ampio”.
C’è anche un appello importante, da sottoscrivere – nel sito latoscanadelledonne.it – per la liberazione del premio Nobel per la pace 2023, Narges Mohammadi, attivista iraniana che si batte per i diritti umani, in carcere dal 2016 per il suo impegno. Una donna che lotta per tutti, donne e uomini. AGIPRESS
Susanna Bagnoli – Stradenuove