AGIPRESS –  “L’Italia perde un uomo di cultura appassionato e rigoroso, un instancabile studioso che ha dedicato la sua vita alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale”. Così il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ricorda Antonio Paolucci, scomparso nel tardo pomeriggio del 4 febbraio a Firenze. Ex sovrintendente del polo museale di Firenze, ex ministro per i Beni culturali durante il governo Dini e anche direttore dei Musei Vaticani. Paolucci nato il 19 settembre 1939 e originario di Rimini, è stato una delle personalità più importanti della politica culturale italiana da decenni e tra gli storici dell’arte più significativi del secondo Novecento.
Paolucci ha dedicato la sua vita all’arte laureandosi in storia dell’arte nel 1964 con lo storico e critico d’arte Roberto Longhi e avviando così la sua carriera nell’Amministrazione statale come funzionario del Ministero della Pubblica Istruzione. Nel novembre 2007 è stato poi nominato da Papa Benedetto XVI direttore dei Musei Vaticani, dove è rimasto in carica fino al luglio 2016. Nel 2018 fu nominato presidente della Commissione di indirizzo per il concorso di progettazione internazionale propedeutico alla ricostruzione della Basilica di San Benedetto da Norcia. “Firenze – commenta il Sindaco di Firenze Dario Nardella – perde una delle sue figure più autorevoli”. Anche Eike Schmidt, ex direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, ora alla guida del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli, lo ricorda con orgoglio “Era questa la chiave della sua capacità di comunicare a tutti pensieri altissimi e concetti complessi, rendendoli accessibili. E della grande umanità con cui ha saputo guidare e ispirare i colleghi nel loro lavoro, me incluso. È stato per me un onore poter sempre contare sui suoi consigli e sul suo esempio”. Il funerale si terrà oggi, martedì 6 febbraio, alle 15.30, nella basilica della Santissima Annunziata di Firenze. (Clarissa Vatti)

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