Il commento del Prof. Avv. Ranieri Razzante.
AGIPRESS – Anche l’intelligenza artificiale è hackerabile. Quella che si vuole rivendicare come la nostra perfetta clonazione, in realtà è vulnerabile proprio come noi. Essa non è inattaccabile solo perché chiusa e blindata in una piattaforma. Anzi, parrebbe più difficile la manipolazione di una mente umana, a ben vedere, quantomeno attraverso meccanismi di penetrazione algoritmica. Ieri la più famosa chatbox di AI, ChatGpt, ha subito un attacco di tipo DDos che ne ha bloccato l’attività a piuùriprese. Un non meglio identificato collettivo di hacker – autodenunciatosi come Anonymous Sudan – ha rivendicato di aver operato contro Open AI, che gestisce per l’appunto il sistema di AI generativa più famoso al mondo.
La vulnerabilità dei sistemi fondati su nuove tecnologie è sempre più evidente. Quindi il vero problema rimane per lo più quello della loro sicurezza. Intelligenza Artificiale e Cybersecurity si incontrano almeno due volte nella loro vita. Intanto quando, come in questo emblematico caso, l’AI è vittima di un cyber attacco. E poi quando, più virtuosamente, i sistemi di AI vengono utilizzati con finalità implementative della security dello spazio cibernetico. C’è solo da auspicare che il circolo diventi virtuoso, e per farlo le strategie dei Governi e degli Stati dovranno convergere innanzitutto sulla “awareness” delle tecnologie di cui qui parliamo (consapevolezza esatta di rischi e opportunità ), nonché sulla loro “accountability” (affidabilità ). Un sistema fondato sulle “Tre A” (la formula è di chi scrive), con la terza che sta per “attribution”, ossia l’attribuzione (ed attribuibilità ) delle responsabilità previste dalle leggi penali e civili anche quando i reati – e le loro conseguenze – non siano perforza riconducibili a comportamenti umani. È questa la vera sfida, per una AI che sappia essere motore di sviluppo sociale, e non una mina vagante.
Prof. Avv. Ranieri Razzante Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, Docente di Tecniche di gestione dei rischi di riciclaggio – Università di Bologna, Docente di Tecniche e regole della cybersecurity – Università Suor Orsola Benincasa