AGIPRESS – Dall’istituzione di una Giornata Nazionale dedicata alla Geodiversità del territorio italiano all’incentivazione della figura del Meteo“Reporter; e ancora, dalla a mappatura delle fogne per acque bianche e della loro manutenzione su scala nazionale, alla modifiche al Testo Unico dell’Edilizia. Sono alcune delle dodici proposte che la Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA) ha consegnato al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Di seguito le 12 proposte avanzate: 1) Istituzione della Giornata Nazionale della Geodiversità – 2) Incentivare, con finanziamenti pubblici di attività che garantiscano una maggiore fruizione delle aree protette e dunque sostenere economicamente occasioni di svago e sport lento nei boschi e nelle aree verdi delle aree protette – 3) Installare nelle città turistiche, a cura del gestore dei servizi idrici, di fontanelle raggiungibili con un percorso massimo di 500 metri. Il sistema deve prevedere un’attivazione dell’erogazione a interruttore e la possibilità di far abbeverare anche gli animali da compagnia. Con piccoli accorgimenti andiamo ad incidere positivamente sullo spreco della risorsa acqua – 4) Promuovere una campagna di sensibilizzazione e informazione su tutto il territorio in merito al risparmio idrico nel settore dell’agricoltura con riutilizzo di acque reflue e con il coinvolgimento della figura dell’imprenditore agricolo attraverso le associazioni di categoria. “Al punto 5 – spiega Antonello Fiore, geologo e Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale – abbiamo chiesto la Mappatura della rete di fogna bianca con interventi programmati di pulizia, manutenzione e potenziamento. 6) La Mappatura degli alberi a rischio schianto nei centri urbani e negli spazi organizzati, aperti al pubblico. Avviare, dunque studi per analizzare scientificamente le cause di crolli di alberi e alberature – 7) Sulla Mitigazione dei pericoli naturali, abbiamo presentato molteplici proposte per la caratterizzazione e mitigazione del “rischio gas radon”. “Abbiamo cioè chiesto – aggiunge – di inserire il “rischio gas radon” tra i parametri da definire e monitorare nell’ambito di qualsiasi studio di pianificazione territoriale, anche nell’ambito di una progettazione di un immobile ricadente in aree a rischio, o ancora prevedere l’obbligatorietà della valutazione del rischio Radon per tutti gli immobili presenti all’interno di aree a rischio e del monitoraggio. Abbiamo chiesto di uniformare i criteri di valutazione del “rischio gas radon” tra le varie regioni. 8) Abbiamo chiesto che il Ministero destini fondi alle Regioni per formare personale con ruolo di meteo “ reporter. Il meteo “ reporter avrebbe il compito di monitorare l’evoluzione delle condizioni di rischio geo “ idrogeologico, idraulico, geomorfologico, durante fenomenologie estreme – 9) Abbiamo chiesto, al punto nove, che il Ministero destini fondi alle Autorità di Distretto e alle Regioni con lo specifico obiettivo di monitorare l’evoluzione delle condizioni di rischio geo “ idrogeologico, idraulico e geomorfologico, durante fenomenologie estreme, attraverso il potenziamento della rete monitoraggio idro “ meteo “ climatologica. Abbiamo anche chiesto di incidere sulla consapevolezza della pericolosità geo “ idrogeologica. Infatti al punto 10, c’è la richiesta di destinare fondi alle Autorità di Distretto, con lo specifico obiettivo di valutare sul reticolo idrografico le buone condizioni di officiosità idraulica e di individuare i programmi di intervento prioritari per la manutenzione dei corsi d’acqua. Al punto 11, abbiamo chiesto che i Certificati di destinazione urbanistica debbano contenere specifiche informazioni circa il grado di pericolosità dei fenomeni naturali come alluvioni, frane, terremoti, eruzioni vulcaniche, riportato dalle cartografie ufficiali redatte dagli Enti Pubblici di ricerca, dalle Autorità di Bacino Distrettuali e adottati dalle Regioni di riferimento. Abbiamo chiesto la MODIFICA del TESTO UNICO DELL’EDILIZIA per alcune parti ed infine, al punto 12, abbiamo chiesto di incentivare la partecipazione e la trasparenza in merito al Piano Nazionale delle Bonifiche. Abbiamo chiesto di incentivare, in fase di progettazione delle bonifiche, l’analisi delle Best Available Technologies” – conclude Fiore.
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