DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

14 Ottobre 2023

Prato, 10 anni del nuovo ospedale


AGIPRESS – PRATO – Un totale di 85.714 accessi al Pronto Soccorso lo scorso anno e già 45.566 quelli registrati nei primi sei mesi del 2023, dati che mettono in luce quanto il Pronto Soccorso pratese sia un punto di riferimento non solo per la cittadinanza di Prato ma anche per i vicini comuni di Montale, Agliana, Quarrata, Calenzano, Campi Bisenzio. Raddoppiano quasi gli interventi chirurgici nel 2022 (11.870) rispetto ai 6.500 del primo anno di attività del Nuovo Ospedale a cavallo tra ottobre 2013 e ottobre 2024; e nei primi sei mesi del 2023 si tocca già quota 6.990 sempre per gli interventi chirurgici. Crescono di +2mila anche i ricoveri ordinari (23.446 nel 2022 contro i 21.400 del primo anno di attività ). Il Nuovo Ospedale S. Stefano di Prato compie 10 anni, a celebrarlo in un evento dedicato erano presenti oltre alla direzione e ai vari clinici, anche le istituzioni tra cui il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, ed il vicesindaco Simone Faggi, il presidente della Provincia di Prato Simone Calamai.

“Un momento necessario per ringraziare tutti gli operatori dell’Ospedale, un traguardo significativo al quale non si sarebbe arrivati senza la dedizione e la passione di ognuno di loro.” “ ricorda la direttrice sanitaria del Nuovo Ospedale S. Stefano di Prato, dottoressa Maria Teresa Mechi. “In dieci anni l’Ospedale di Prato ha saputo adeguarsi e crescere. Il modello di sanità pubblica ed universalistica che la Toscana difende e promuove – sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani – è fatta di ospedali moderni ed al passo con i tempi, capaci di erogare prestazioni di eccellenza a cui ha contributo anche il nosocomio di Prato”. “Ma accanto alle cure ospedaliere “ aggiunge il presidente – c’è la sanità territoriale, una sanità diffusa dove prossimità e cure domiciliari, a vantaggio in prima battuta di fragili, cronici e anziani, sono le parole d’ordine per i prossimi anni. Potenziamento dei reparti e decentramento dei servizi non sono in contraddizione. Prato ha saputo farlo e questa è la strada che dobbiamo continuare a percorrere. Naturalmente per una sanità pubblica che sia equa ed universalistica occorre accrescere e non ridurre le risorse del fondo sanitario”.

“L’Ospedale Santo Stefano in questi 10 anni ha accompagnato la nostra comunità in una sfida immensa, quella della gestione della pandemia. Ricordo perfettamente i momenti in cui alcuni ospedali italiani sono stati piegati dai contagi e credo che, se il nostro Ospedale ha permesso una gestione come quella che abbiamo visto, lo dobbiamo innanzitutto al personale, ma anche al fatto che era una struttura nuova che ha permesso di essere modulata per l’occorrenza.” “ precisa il sindaco del Comune di Prato, Matteo Biffoni concludendo: “Certo, non mancano le criticità come il sottodimensionamento per il quale si sta lavorando con la realizzazione della nuova palazzina. Ma avere un Ospedale nuovo è una sicurezza per tutti”.

“Un Ospedale che è cresciuto e si è sviluppato in un’ottica di potenziamento dei singoli reparti, dell’attività ambulatoriale, grazie anche al decentramento di alcuni servizi che ha dato sempre più valore al territorio, permettendo la gestione di molte patologie croniche senza bisogno di intervenire a livello emergenziale. E i dati di questo presidio ospedaliero ci ricordano l’importanza che riveste, non solo per la nostra Azienda, ma per tutta la Regione Toscana, dato che in numero di accessi è secondo solo all’Azienda Universitaria Ospedaliera Careggi.” “ dichiara il neo nominato Direttore Generale dell’Azienda Toscana Centro, Ing. Valerio Mari. “Un pezzo di strada quello fatto dal Nuovo Ospedale S. Stefano di Prato che si inserisce nella storia secolare della spedalità pratese” “ sottolinea Claudio Sarti direttore della SOC Servizi ai Cittadini Prato e Pistoia, che ha ricordato durante l’incontro quali siano stati gli elementi principali che hanno portato alla realizzazione del nuovo ospedale.

“Il nuovo Ospedale Santo Stefano di Prato è stato realizzato secondo il Project Financing, uno strumento innovativo di finanziamento pubblico-privato che consente di coinvolgere soggetti e capitali privati nella realizzazione e gestione di opere pubbliche o di pubblica utilità . La consegna dei lavori è stata nel maggio 2010 con fine lavori nel marzo 2013. La “presa in consegna anticipata” è avvenuta nel settembre 2013 con inizio delle attività nell’ottobre dello stesso anno. La struttura vanta di 540 posti letto di degenza ordinaria, 17 sale operatorie, 40 posti tecnici per dialisi, 6 sale travaglio, 4 sale parto e 2 sale parto naturale. Un ospedale che cresce e vede nel suo futuro prossimo la realizzazione di una nuova palazzina che ospiterà oltre 100 posti letto e che sorgerà entro la primavera 2026 nell’area verde tra il parcheggio riservato ai dipendenti e la Palazzina dei Servizi.” sottolinea l’ingegnere Gianluca Gavazzi, direttore dell’Area Manutenzione e gestione investimenti Prato.

Nel Presidio tutte le discipline operanti si sono distinte nel corso dei primi 10 anni raggiungendo livelli di eccellenza sia per l’area medica, per l’area chirurgica e quella dei servizi nonché in ambito scientifico e di ricerca. Recentemente il Presidio si è distinto anche fra le eccellenze a livello internazionale per le ricerche e gli studi in campo oncologico, collaborando con atenei di fama mondiale. Ulteriori esempi di eccellenze in ambito internazionale per la qualità delle cure sono stati raggiunti dalla Neurologia relativamente al trattamento dell’ictus, con riconoscimenti da parte dell’European Stroke Organization (ESO) e dell’Italian Stroke Organization, e ancora in ambito Chirurgico: l’Ospedale Santo Stefano di Prato ospita infatti uno dei quattro poli di eccellenza chirurgica per il trattamento di patologie ad alta complessità , che riguardano il pancreas, il fegato, le patologie testa-collo e le infezioni peri-protesiche o osteoarticolari; nel corso di quest’anno è stata inoltre avviata la Chirurgia Robotica, che ha permesso e permetterà di effettuare interventi importanti, limitando gli esiti e preservando il comfort post-operatorio del paziente. Le avanzate tecnologie disponibili interessano anche l’area della Diagnostica per Immagini, con apparecchiature e prestazioni di alto livello. In tale contesto opera anche la Medicina Nucleare, che nel panorama nazionale è un riferimento per l’imaging bio-molecolare nel settore dell’oncologia e della neurologia. L’offerta di quest’ultima disciplina si amplierà con prestazioni di diagnostica, terapia e teranostica che ne faranno anche un centro di riferimento regionale per la terapia dei tumori neuroendocrini. Non per ultime le attività di Medicina di Laboratorio, del Centro Trasfusionale e del Centro Dialisi si distinguono per l’elevato numero di prestazioni, per la tipologia delle stesse e per la qualità dei servizi offerti. AGIPRESS

ARTICOLI CORRELATI
Torna in alto