AGIPRESS – La vera protagonista dello spot Esselunga non è la pesca ma la bambina. Non parla, non risponde in macchina alla mamma ma guarda con curiosità ed attenzione quello che accade per strada. Sono occhi tristi ma estremamente vivaci. Attirano e monopolizzano la nostra attenzione. Quando alla fine parla, offrendo con dolcezza il frutto al papà , in fondo non ce lo aspettiamo ed è come una scossa elettrica che passandoci lungo la schiena ci scuote, ci da un brivido inatteso, ci costringe a seguire la fine della storia. Se si dovesse parlare di “audience” è quello il momento di maggior picco negli ascolti. Ho visto e rivisto lo spot pubblicitario cercando difetti, esagerazioni o eventuali contraddizioni¦ non ho trovato nulla di tutto questo. Un abile regia apre le immagini sulla nostra quotidianità e le chiude su qualcosa che dovrebbe essere normale: il pensiero di una famiglia unita.
Ho subito la separazione dei miei genitori quando avevo poco più di otto anni. A quei tempi qualcosa di estremamente difficile da capire ma ricordo le loro urla dietro una porta chiusa, la loro incomunicabilità durante un pranzo o una cena. Poi improvvisamente due case dove andare a dormire a giorni prestabiliti e tanti fine settimana in compagnia solo di mio padre. Oggi nella mia maturità posso dire con assoluta certezza che la loro scelta seppur dolorosa fu quella giusta. Ciascuna famiglia ha una storia. Vivendo insieme la quotidianità spesso si consolidano con complicità i rapporti tra moglie e marito ma altrettanto spesso si evidenziano anche idee contrastanti e difetti di entrambi magari prima ben mascherati. Il bene e la tranquillità dei figli passa attraverso l’intelligenza e la pacatezza nei rapporti tra coniugi anche se separati. A volte dopo una separazione paradossalmente ci si ritrova più amici e complici nella gestione dei figli. Negli anni ˜60 a scuola ero l’unico alunno nella mia classe figlio di separati. Oggi si è ribaltata la situazione ed i figli si parlano tra loro confrontando i comportamenti dei loro genitori. Un rapporto equilibrato tra ex sicuramente è oggi da preferire ad una finta convivenza. Il mio finale è che non si deve stare insieme per forza solo per non far soffrire i figli che invece preferiscono chiarezza dai loro principali punti di riferimento¦
Raimondo Astarita
AGIPRESS