Il commento del Prof. Avv Ranieri Razzante.
AGIPRESS – L’attacco ad Israele è un attacco all’Europa e agli Stati Uniti, oltre che a quella parte di Stati, purtroppo pochi, che desiderano una stabilizzazione del Medio Oriente. È per questo che bisogna rilevare, tristemente, che i terroristi di Hamas, indubbiamente appoggiati da altri gruppi di fondamentalisti islamici di cui non è difficile immaginare l’identità , oltre allo scopo principale della guerra iniziata ieri, hanno raggiunto il risultato di farci ripiombare all’interno di una minaccia e di un contesto di guerra ibrida e psicologica dal quale pensavamo (erroneamente) di essere usciti. Le modalità di attacco ricalcano infatti quelle utilizzate da ISIS e Al Qaeda contro il mondo libero. Una successione micidiale con mezzi anche poveri, se si pensa a moto, soft weapons, deltaplani, che hanno messo in ginocchio il più grande sistema di intelligence del mondo. Al di là della triste conta dei danni materiali, dovremo purtroppo misurarci con quelli collaterali tipici di un post attacco terroristico. La paura, la limitazione alla libertà di circolazione, la precarietà , l’insicurezza. E che dire dell’effetto annuncio ed emulativo in soggetti psicolabili che pensano, in modo del tutto arbitrario e fanatico, di dover attaccare paesi liberi con l’auspicio- irrealizzabile- di annientarli. Nel parlamento iraniano si è festeggiato… pensate di che parlamento parliamo. Bisognerà migliorare l’intesa tra le nostre intelligence prima che le capacità diplomatiche di un occidente che ha, colpevolmente, sottovalutato le diversità , che non sempre siamo obbligati ad accettare e sulle quali non esiste mediazione.
Prof. Avv. Ranieri Razzante Docente di Tecniche di gestione dei rischi di riciclaggio – Università di Bologna, Docente di Tecniche e regole della cybersecurity – Università Suor Orsola Benincasa, Consulente Commissione Parlamentare Antimafia