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15 Settembre 2023

Bce, mosse sbagliate e tardive

Il commento del Prof. Avv. Ranieri Razzante.

AGIPRESS – L’innalzamento dei tassi ha “creato l’effetto di una molla troppo a lungo compressa che è poi scattata in maniera repentina e ora occorrerà tempo per riportarla in posizione”. Parola di Roberto Rustichelli, Presidente della nostra Autorità Antitrust, che ovviamente ha più dati del sottoscritto per fornirci quella che, a sommesso avviso di chi scrive, appare una lapalissiana evidenza. Le mosse della Bce sono sbagliate innanzitutto perchè tardive. L’effetto “molla” evocato da Rustichelli (e da altri economisti accorti) andava prodotto semmai prima della pandemia (certamente senza la successione schizofrenica dell’ultimo anno), per aggiustare una politica di spesa degli Stati che, comunque, è cronicamente fuori controllo.

A ciò aggiungasi la fondamentale e assorbente considerazione che questa appare come un’inflazione “da offerta”, cioè fondata, per chi ci legge e non dovesse saperlo, su aumenti dei prezzi di materie prime strategiche, non da richieste di consumi (domanda) dei cittadini europei. Che peraltro avevano già ricominciato, nel post-pandemia, a domandare beni e servizi, soprattutto nei settori più vicini alla “socializzazione” (vedasi turismo), e si può solo auspicare che continuino a farlo. Ecco perchè viene evidente la seconda considerazione negativa circa l’aumento dei tassi ennesimo di ieri. Il 25% del totale delle famiglie italiane è indebitato. In Italia tre milioni e mezzo di cittadini ha un mutuo. Colpendosi per lo più, di riflesso, il mercato immobiliare, i prezzi qui saliranno, ma anche le spese per la manutenzione ordinaria degli stessi. Senza dire degli interessi e commissioni, per i quali giustamente il Presidente Rustichelli evoca un accordo col sistema affinchè ristorni una parte di questi ai clienti, senza rimetterci e comunque guadagnando un bel po’ di miliardi di extraprofitti.

Da stime Fabi, un’automobile a rate del valore di euro 25000, con un finanziamento decennale, oggi aumenta di prezzo di euro 9800 rispetto al 2021. Per un nuovo mutuo, le rate risulterebbero raddoppiate rispetto sempre al 2021. Quindi, elementarmente, chi deve acquistare l’auto o contrarre un mutuo ci penserà su. E se i consumi si mortificano a causa del costo elevato del denaro, come si vorrebbe evitare quella frenata del Pil che parrebbe essere ulteriore giustificazione della manovra? AGIPRESS

Prof. Avv. Ranieri Razzante Docente di Tecniche di gestione dei rischi di riciclaggio – Università di Bologna, Docente di Tecniche e regole della cybersecurity – Università Suor Orsola Benincasa, Direttore Centro di Ricerca su Sicurezza e Terrorismo

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