L’entrata in vigore della centrale unica di committenza per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti è stata differita al 31 dicembre 2013
AGIPRESS – FIRENZE – Lo stabilisce un emendamento approvato dal Senato al disegno di legge n. 576, di conversione in legge del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, in attesa ora del passaggio alla Camera dei Deputati. La disposizione, introdotta dal decreto-legge 201/2011 (articolo 23, comma 5) sarebbe dovuta entrare in vigore per i bandi pubblicati dopo il 31 marzo 2013, sono quindi fatti salvi i bandi e gli avvisi di gara pubblicati a far data dal 1° aprile 2013 fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge.
Il Coordinatore nazionale ANCI dei Piccoli Comuni, Mauro Guerra sottolinea come “la previsione della costituzione obbligatoria, entro il 31 marzo 2013, della Centrale unica di Committenza per l’acquisizione di lavori, servizi e forniture, prevista per i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, rischiava di determinare un ulteriore elemento di incertezza e di blocco degli investimenti locali”. Guerra ha poi aggiunto come “l’attuazione della Centrale unica di Committenza sta già provocando notevoli difficoltà attuative e interpretative nelle imprese operanti nei territori dei piccoli Comuni che amministrano il 54% del territorio nazionale”.
L’auspicio che tale differimento venga confermato nei successivi passaggi parlamentari è stato espresso anche da Oreste Giurlani Presidente di UNCEM Toscana. Giurlani ha evidenziato come siano tanti i Comuni sia a livello nazionale che in Toscana che pur nella difficoltà del quadro attuale, si stanno adoperando per cercare di adempiere, entro la fine del 2013, al complesso degli obblighi di gestione associata delle funzioni fondamentali in Unione o convenzione, dovendo inoltre prevedere l’affidamento obbligatorio ad un’unica Centrale di Committenza. E ciò per l’obbligo, previsto per i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, di gestire in Unione o Convenzione, entro il 1° gennaio 2014, le nove funzioni fondamentali indicate dalla Spending review.
C’è dunque una evidente difformità dei termini previsti per entrambi gli adempimenti con l’aggravio della previsione della Centrale unica di Committenza associata prima ancora che i piccoli Comuni abbiano definito i loro nuovi assetti di cooperazione intercomunale. La proroga al 31.12.2013, in allineamento con la definizione delle gestioni associate obbligatorie delle funzioni fondamentali, rappresenta una boccata d’ossigeno, ora si attendono chiarimenti rispetto alle corrette modalità attuativa di tale obbligo, e si spera che l’iter parlamentare vada fino in fondo.
Agipress