AGIPRESS – Una vicenda iniziata nell’aprile del 2021 e che ora con ogni probabilità potrebbe sfociare con l’arrivo di un commissario. È il caso del consorzio Terrepadane i cui vertici dirigenziali eletti soltanto poche settimane sono in attesa della decisione ufficiale del comitato centrale delle cooperative, organismo interno al ministero delle Imprese e del Made in Italy, che con un atto specifico potrebbe decretare il commissariamento, con tempi e modi ancora da definire.

Si tratterebbe di un commissariamento “ad acta”, cioè finalizzato a verificare non i bilanci, peraltro sani, ma la regolarità delle operazioni di voto del 19 maggio 2021 e conteggiare circa 400 voti. Proprio l’esclusione di quei voti ha aperto la strada alla contesa giudiziaria facendo perdere la lista sostenuta da Coldiretti favorevole all’entrata di Terrepadane in Consorzi Agrari d’Italia (Cai).

Ora, nonostante le centrali cooperative come Confcooperative e Legacoop si siano espresse contro il commissariamento, a favore si sarebbero invece schierati i rappresentanti del Ministero.

Solo pochi giorni fa in una lettera aperta dei candidati al cda non eletti nel 2021 spiegavano: “Noi confidiamo, e crediamo che alla fine giustizia sarà fatta, che sarà finalmente possibile accertare il reale esito delle elezioni 2021 nonostante ogni tentativo in senso contrario di coloro che attualmente gestiscono il consorzio e tutelano interessi ben determinati”. La palla passa ora al Ministero, pronto al riconteggio, con grande fervore dei soci che fanno capo a Coldiretti. AGIPRESS