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8 Luglio 2023

Caldo, cosa fare per un microclima domestico e confortevole


AGIPRESS – Luoghi freschi e ombreggiati sono il desidero di chiunque si trovi alle prese con un caldo opprimente e costante. Ma come creare un ambiente interno fresco o quantomeno vivibile nei giorni di caldo estremo? Bloccare l’ingresso dei raggi solari all’interno della propria abitazione e promuovere una circolazione ottimale dell’aria sono le armi vincenti, che se ben utilizzate, possono realmente contribuire a un perfetto clima interno. Ma come servirsi al meglio di queste semplici precauzioni? Ecco i consigli di Meteo & Radar

Ottimizzare la ventilazione – In generale, durante le ore più fresche del giorno, come al mattino presto o dopo il tramonto è consigliabile aprire le finestre per favorire il ricambio d’aria. È importante ventilare a lungo solo quando la temperatura esterna è inferiore a quella interna. Anche la ventilazione notturna è utile per consentire la fuoriuscita del calore, anche per diverse ore. Nelle notti tropicali, tuttavia, quando le temperature non scendono sotto i 20 gradi durante la notte, l’effetto di raffreddamento rimane modesto.

L’importanza del ricambio d’aria per un ambiente salubre – Le correnti d’aria garantiscono una buona ventilazione. Per questo motivo è opportuno aprire il più possibile e contemporaneamente tutte le finestre. Per massimizzare il ricambio dell’aria è buona norma aprire anche le porte interne, cosଠda creare una perfetta circolazione di aria attraverso la corrente. Nelle abitazioni a più livelli, l’apertura di porte e finestre può garantire un raffreddamento ancora più efficace.

Ventilazione naturale: effetto camino – Poiché il calore tende sempre a salire, negli edifici a più piani è possibile sfruttare la ventilazione naturale, si tratta del cosiddetto effetto camino: il fenomeno per cui una massa di aria più calda e meno densa “ quindi leggera “ tende a salire e a richiamare verso il basso aria più fredda. Maggiore è la differenza di temperatura, maggiore sarà la velocità del movimento di aria. Tuttavia, l’effetto di raffreddamento funziona solo quando la temperatura esterna è inferiore a quella dei piani inferiori.

Che cosa fare allora? Basta procedere in modo tattico: spalancando prima le finestre del seminterrato nelle prime ore del mattino e poi le porte dei locali sovrastanti. Se non vi è una cantina o un seminterrato basta cominciare dal piano terra o comunque dai piani più bassi e mano a mano salire di piano in piano, fino a raggiungere i piani superiori. L’aria esterna più fredda entrerà dai piani bassi, spostando verso l’alto l’aria più calda. L’aria fluirà quindi dal basso verso l’alto attraverso l’intera abitazione in modalità verticale. Una volta che i piani alti saranno stati sufficientemente inondati di aria esterna fresca, basterà chiudere le finestre dei piani centrali e solo in ultimo quelle dei piani superiori e di quelli più bassi, per mantenere l’effetto camino il più a lungo possibile. Un edificio che si sviluppa in altezza favorisce dunque questo meccanismo naturale, che apporterebbe cosଠanche notevoli vantaggi in termini di abbassamento dei consumi energetici associati ai sistemi di raffreddamento.

Ridurre l’impatto della radiazione solare – Per ridurre al minimo il riscaldamento degli ambienti interni è fondamentale bloccare i raggi solari dall’esterno. Le tende da sole sono un valido supporto per proteggere balconi e terrazze cosଠcome gli avvolgibili e le persiane, che oscurano efficacemente gli ambienti interni, purché si lascino delle fessure aperte, per evitare accumuli di calore. Un telo bianco all’esterno di finestre e balconi potrebbe essere una valida alternativa o una efficace aggiunta. In ultimo, per massimizzare il controllo del clima interno, i vetri riflettenti o a controllo solare sono un’ottima soluzione, soprattutto per lucernari senza persiane. AGIPRESS

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