In Toscana oltre 4.100 nuovi casi all’anno. Al via a Pistoia un master nazionale. Presentate le più importanti novità per la terapia e la diagnosi precoce
AGIPRESS – FIRENZE – Il tumore del colon retto è la forma tumorale più diffusa in Toscana, con 4.188 nuovi casi registrati in uomini e donne nel 2012, e rappresenta il tumore con la più alta mortalità femminile, con 38 decessi su 100.000 persone. Con l’obiettivo di promuovere la conoscenza di questa patologia e supportare lo sviluppo dell’attività di screening nella regione Toscana l’Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO) organizza il 9 e 10 ottobre 2014 Pistoia presso l’Ospedale San Jacopo il master di perfezionamento “Il cancro colon-rettale avanzato” incentrato sulla prevenzione secondaria del tumore del colon-retto. Si tratta di un importante riconoscimento a livello italiano per la unità operativa complessa di gastroenterologia della Azienda USL 3, diretta dal dottor Alessandro Natali, che coordinerà i lavori scientifici. Responsabile dell’evento è il dottor Paolo Montalto, attuale presidente regionale AIGO. “Questo Master, di altissimo livello, è il primo passo dell’identificazione del San Jacopo anche come ospedale di insegnamento: in futuro “ha detto il direttore sanitario, la dottoressa Lucia Turco – sempre di più ci sarà un coinvolgimento crescente nella formazione sul campo dei futuri medici specialisti, nell’ottica di una sempre e più stretta collaborazione e scambio fra rete universitaria e rete ospedaliera, e secondo i criteri di accreditamento condivisi”
IN AUMENTO NEI MASCHI – Antonio Balzano, presidente dell’Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO) sottolinea che “Il tumore del colon retto è una patologia che non può essere sottovalutata perché fa registrare un’incidenza media nei due sessi del 12% e nonostante la conosciamo maggiormente si tratta di una malattia in aumento nel sesso maschile. Per tale ragione AIGO ritiene importante promuoverne la conoscenza sul territorio tra gli specialisti e i medici di medicina generale. In particolare è importante far circolare la conoscenza delle terapie più avanzate oggi disponibili”.
DIAGNOSI E TRATTAMENTO – Tra le più rilevanti innovazioni per la diagnosi e il trattamento del tumore del colon retto si segnala un nuovo test per individuare questa patologia in maniera non invasiva, cioè senza esami fastidiosi per il paziente. Si tratta di un test del DNA, sviluppato negli Stati Uniti dai ricercatori della Università di Indianapolis, che si effettua sulle feci e che è in grado di rilevare un numero significativamente maggiore di tumori del colon rispetto al test oggi convenzionalmente usato e basato su un’analisi chimica e non genetica. Il nuovo esame è stato recentemente approvato dal sistema sanitario americano. In che cosa si differenzia da quanto già disponibile? Mentre l’attuale esame va alla ricerca di proteine del sangue umano eventualmente presenti nelle feci che sono marker di lesioni precancerose o cancerose, il nuovo test ricerca tracce di mutazioni genetiche, segnale precoce della presenza del tumore e anche del suo grado di aggressività . In termini di predizione dell’evoluzione del tumore si conferma l’importanza del ruolo del gastroenterologo: è questo specialista, infatti, ad analizzare il processo di angiogenesi intorno al tumore, cioè come e quanto velocemente si formano i vasi sanguigni che alimentano il tumore. Tanto più essi sono numerosi e si sviluppano rapidamente tanto più il tumore sarà aggressivo. Infine nel corso del master si parlerà anche delle nuove linee guida per il trattamento di questa patologia elaborate dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica, a cui stesura anche AIGO ha dato un importante contributo: l’innovazione di questo documento, che indica le modalità migliori per curare i pazienti con questo tumore, è che nasce dalla collaborazione di tutti gli specialisti coinvolti, dal chirurgo al gastroenterologo, all’oncologo.
DATI ITALIA E SCREENING TOSCANA – Il tumore del colon-retto è in Italia la terza neoplasia per incidenza nell’uomo (dopo il tumore della prostata e quello del polmone) e la seconda nella donna (dopo mammella). Nonostante un trend generale in diminuzione per quanto riguarda i dati di mortalità nei due sessi, il tumore del colon retto rimane la seconda causa di morte per tumore nel maschio (13% di tutti i decessi per tumore) dopo il tumore del polmone, e la prima causa di morte per tumore nella donna (insieme alla mammella: 15% di tutti i decessi per tumore). Secondo i dati del sistema Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia (PASSI) del Ministero della salute in Toscana il 56% delle persone tra i 50 e i 69 anni ha effettuato lo screening per la diagnosi precoce del tumore del colon retto. Un dato in linea con le migliori pratiche nazionali che segnano una diffusione del 56% al Nord, del 38% al Centro e del 16% al Sud.
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