L’intervista di Massimo Sandrelli.
AGIPRESS – Eugenio Giani è Governatore della Toscana dal settembre 2020, laureato in giurisprudenza, ha esordito nel suo ruolo in piena emergenza dovendo affrontare la “crisi Covid”. Tra polemiche, decreti legge e lockdown è stata una vera battaglia. “Non potevo certo immaginare un periodo cosଠdifficile – racconta – abbiamo vissuto un rodaggio molto impegnativo ma credo, voltandomi indietro, che possiamo essere soddisfatti. E poi c’è stato il problema del rigassificatore di Piombino per il quale il presidente Draghi mi nominò commissario”. Insomma un fronte difficile e impegnativo dove le priorità erano altre ma lo sport resta uno dei suoi interessi più caldi. “Ho fatto l’assessore allo sport, sono stato delegato del Coni è una materia che non ho mai tralasciato. Tra l’altro è una delle poche deleghe che anche ora ho tenuto per la Presidenza”.
Veniamo allora all’attualità . primo argomento, lo stadio di Firenze. Il Sindaco Nardella si è trovato in mezzo al guado¦ “Direi che non è in mezzo ma piuttosto vicino all’obiettivo. Dal momento che lo stadio è un bene monumentale (visto il vincolo) sono stati riconosciuti 140 milioni di euro dal Ministero della Cultura per realizzare il progetto, quasi il 70% del preventivo stimato. Inoltre il sindaco, con una pertinacia che gli va riconosciuta, ha ottenuto tutti i permessi e le autorizzazioni. Fatto da non trascurare. Ormai siamo ai bandi¦”
Già ma l’Europa si è tirata indietro negando la possibilità di ottenere gli altri 55 milioni attraverso il Pnnr tanto che qualcuno sostiene che si rischi di mandare tutto a monte¦ “Assolutamente no. L’ho già detto. Si tratta di declinare il problema. Si può prevedere di realizzare il progetto in più fasi, magari riducendo anche i disagi per la Fiorentina, con un piano lavori adeguato. Si potranno studiare, anche dei risparmi. E comunque non è detto che il soldi che mancano non si possano trovare in altro modo¦”
Commisso ha dichiarato che non metterà un euro perché la sua filosofia è o tutto o niente¦ “Capisco la mentalità dell’imprenditore italo-americano ma in Italia bisogna ragionare diversamente. Proprio nei giorni scorsi a Barcellona è partito un progetto per la ristrutturazione del Non Camp. Un progetto per il quale il presidente Laporta stima un costo di 1,5 miliardi di euro e per il quale ha avviato un sondaggio tra i fondi di investimento internazionali per una operazione di fund raising, a copertura totale. Penso che, vista la differenza sostanziale in termini di euro e visto che la fase burocratica è già stata superata, si potrebbe percorrere anche la strada di un appello ai privati o ai fondi. L’impianto come progettato oltre a permettere un interessante canone di affitto, permette anche la possibilità di un’area commerciale che può consentire un ulteriore reddito”
Già ma resta il problema di dove può andare a giocare la Fiorentina durante i lavori¦ “Mi sembra che ci possano essere soluzioni interessanti. Per esempio l’impianto attuale del rugby, potrebbe ospitare gradinate provvisorie e con un investimento ridotto quel complesso può essere migliorato e adeguato a questa fase transitoria. Una volta passato il periodo di transizione, i lavori di riammordanamento e di ristrutturazione resterebbero a patrimonio dell’attività del rugby. Comunque, sempre nell’area fiorentina vedo anche altre alternative”
Allora i tifosi viola possono stare tranquilli? Di solito le promesse dei politici somigliano a quelle dei marinai¦ “Amo lo sport e amo la Fiorentina. Dopo il fallimento, insieme al sindaco Domenici, fondammo quella che oggi è la nuova Fiorentina. Non si può speculare sui sentimenti e la Fiorentina è una passione”.
Veniamo alla vicenda Cavriglia. La trasmissione Report ha gettato un po’ di ombre¦ “C’eravamo posti il problema di come riqualificare l’area e sono stati predisposti tutti gli atti per un intervento di sostanza. Non capisco l’accanimento di quella inchiesta giornalistica. Certo tutto va visto con serietà , valutato e verificato ma c’era un problema e l’intenzione è quello di trovare una soluzione adeguata. Non mi interessano le polemiche. Sono abituato a muovermi sempre nella più assoluta trasparenza”.
Qual è il futuro della politica dello sport in Toscana? “Dobbiamo renderci conto che le società sportive vivono di stenti. Tutti coloro che agiscono in questo mondo reclamano aiuto. Credo che dobbiamo muoverci con interventi mirati per rendere il lavoro degli operatori più facile e la fruizione per gli utenti più risparmiosa. Bisogna pensare a strutture moderne e sostenibili anche sotto il profilo energetico.”
Insomma uno sport più verde ma anche più vicino a casa? “Sarebbe bello poter coinvolgere la scuola e abbinare l’attività scolastica alla pratica sportiva ma non è un problema di facile soluzione. La grande forza dello sport toscano sono le società che basano tutto il loro lavoro sul volontariato. Riuscire a premiare l’impegno dei tanti sarebbe l’ideale. Mi piacerebbe tracciare una strada nuova che vada verso un futuro diverso. Lo sport non è una religione ma vive di vocazioni. Il compito di noi amministratori è quello di non mortificare l’entusiasmo della nostra gente”. AGIPRESS
di Massimo Sandrelli