A Città di Castello centinaia di bambini e genitori dalla Toscana e dall’Umbria.
AGIPRESS – L’attività motoria non solo aiuta i bambini a sviluppare le proprie caratteristiche fisiche e abilità motorie, ma è un vero e proprio momento educativo. Aiuta il bambino a coordinare pensiero, corpo, sentimenti ed emozioni proprie, mettendole in relazione con l’esterno. E in generale lo sport veicola quei valori fondamentali come l’inclusione sociale, il rispetto dell’altro e delle regole. È con queste premesse che la rete nazionale di scuole “Liberi di Educare“, con il progetto “Crescere in movimento” anche quest’anno ha realizzato le Miniolimpiadi, evento giunto ormai alla XII edizione che si è svolta a Città di Castello (PG) presso gli impianti della Pista di Atletica. Dieci scuole provenienti dalla Toscana e dall’Umbria si sono ritrovate per una straordinaria occasione di sport e divertimento per bambini con gare su diverse specialità , sia a livello individuale sia di squadra: corsa veloce e di resistenza, lancio del vortex, salto in lungo, staffetta.
A trionfare in uno dei due giorni della XII edizione, l’Istituto San Giuseppe di Firenze che con la classe III° della scuola primaria si è classificata prima, per la prima volta nella storia delle Miniolimpiadi. Proprio il terzo anno di primaria è il momento in cui si introducono i giochi di squadra, stimolando i bambini alla sana competizione e alla collaborazione con gli altri. E le discipline atletiche e ginniche servono a conciliare il bambino con le proprie qualità , attitudini, ma anche limiti, in modo positivo e sereno.
“L’attività motoria – spiega la maestra Orsola Perone coordinatrice delle attività didattiche della scuola primaria Istituto San Giuseppe di Firenze – è studiata in modo differente a seconda delle età del bambino, per seguirne le caratteristiche e potenziarne le capacità . Durante la scuola primaria lo scopo dell’attività fisica è quello di educare i bambini alla bellezza del gesto, del movimento armonico, al senso della fatica e del sacrificio utili per il raggiungimento di un obiettivo, al rapporto con gli altri, compagni di squadra o avversari”.
“Siamo particolarmente entusiaste perché i bambini hanno dato il massimo del loro impegno divertendosi” “ spiegano le maestre Valentina Grazzini e Lara Poggiali che hanno preparato e accompagnato i bambini a questa manifestazione sportiva. “Viviamo lo sport “ aggiungono le maestre – come uno strumento fondamentale che educa al senso della collaborazione, al gioco di squadra, al senso del limite proprio e altrui e che aiuta a vivere la competitività in modo non aggressivo. Se da un lato disciplina e allenamento trasmettono il senso della fatica e competitività , dall’altro ritmo, equilibrio e coordinamento dei gesti necessari a svolgere un’azione sportiva, insegnano al bambino il senso della bellezza e della sua importanza”. AGIPRESS