Assopetroli si appella al Governo Renzi affinchè si eviti ogni ulteriore aumento delle accise sui carburanti e dell’IVA
AGIPRESS – ROMA – Preoccupazione er i rincari dei costi della benzina a settembre. A denunciarlo in una nota Assopetroli-Assoenergia, che con la collaborazione di Figisc Anisa Confcommercio, prosegue il monitoraggio “SIA “ Stacco Italia Accise” (Accise e Iva). Resi noti i dati della rilevazione prezzi del differenziale sul costo dei carburanti al consumo tra Italia e resto d’Europa (Europa a 28) per cercare di generare, nelle Istituzioni pubbliche e nei consumatori, una maggiore consapevolezza “dell’anomalia italiana” rappresentata da un carico fiscale eccessivo sui carburanti che è stato in media nel mese di SETTEMBRE il 60,7% del prezzo al consumo (benzina verde). Il dato che colpisce è che nel solo differenziale il 94,7% per la benzina e il 99,6% per il gasolio sono tasse. A SETTEMBRE il consumatore italiano ha pagato in media la benzina 26,2 € cent/litro e il gasolio 24,2 € cent/litro, in più che nel resto d’Europa! Sulla base dei dati forniti dalla Commissione Europea e dal MISE, nel mese appena concluso, la media aritmetica del prezzo al consumo praticato nei 28 Paesi UE pone in risalto che:
– Benzina, il prezzo italiano è più alto di 26,2 €cent/litro, di cui ben 24,8 sono dovuti alle maggiori imposte (Accise e IVA) e solo 1,4 ad un maggiore prezzo industriale;
– Gasolio, il prezzo italiano è più alto di 24,2 €cent/litro, di cui ben 24,1 sono dovuti alle maggiori imposte (Accise e IVA) e solo 0,1 ad un maggiore prezzo industriale.
Il Presidente di Assopetroli Assoenergia, Franco Ferrari Aggradi, alla luce di tali dati e del documento del Governo di aggiornamento del DEF, ove si ipotizza una pesante clausola di salvaguardia per il reperimento di oltre 51 miliardi di euro nel triennio 2016-2018 a valere sulla tassazione indiretta per rispettare i vincoli imposti dalla UE, aveva dichiarato ieri “I carburanti hanno già dato e non sono il bancomat del Governo” esprimendo “forte preoccupazione perche’ Il rischio è quello di veder aumentare ancora le accise sui carburanti in aggiunta ai già pesantissimi aumenti programmati che peseranno per oltre 2,7 miliardi (accise e Iva sulle accise) da qui al 2021, sulle tasche degli automobilisti e delle imprese”. Assopetroli si è dunque appellata al Governo di Matteo Renzi affinchè si eviti ogni ulteriore aumento delle accise sui carburanti e dell’IVA per i conseguenti effetti perversi sia in termini di crollo delle entrate erariali per effetto del calo delle vendite che su tutti i settori e l’indotto legati alla mobilità e al trasporto merci.
Agipress