Il 40% è favorevole all’uso di gameti esterni alla coppia, il 35% alla diagnosi pre-impianto, il 14% all’utero in affitto, il 9,5% alla possibilità di scegliere il sesso del nascituro. Ricerca CENSIS
AGIPRESS – ROMA – Gli Italiani sono divisi sulla procreazione eterologa. La maggioranza degli italiani è favorevole alla inseminazione omologa in vivo (l’85% del totale) e alla fecondazione omologa in vitro (73%). Le opinioni si dividono però sulla inseminazione/fecondazione eterologa. È d’accordo con l’uso di gameti esterni alla coppia il 40% degli italiani (tra i cattolici praticanti la percentuale scende al 30% e sale al 65% tra i non credenti). Il 35% è favorevole alla diagnosi pre-impianto (il 29% tra i cattolici praticanti). Solo il 14% concorda con la possibilità di ricorrere alla maternità surrogata (il cosiddetto «utero in affitto»). E appena il 9,5% è favorevole alla possibilità di scegliere in anticipo il sesso del nascituro. È quanto emerge da una ricerca del Censis realizzata in collaborazione con la Fondazione Ibsa. Solo l’11% del campione afferma di sapere che in Italia esiste una legge che regola la materia (la n. 40 del 2004). Questa piccola percentuale ne dà un giudizio nel complesso non positivo, soprattutto per l’applicazione differenziata sul territorio nazionale (ogni Regione si sta muovendo per conto proprio) e per le limitazioni poste alle coppie. La maggioranza ritiene che dovrebbe essere modificata.
Agipress